Economia / Sci

Funivia Folgarida Marilleva: l’inverno mancato manda il bilancio in profondo rosso, risultato di esercizio a meno 12 milioni

Il cda fa il punto sulle casse, situazione drammatica ma «non sussistenti elementi negativi per la continuità aziendale»

DIMARO. Un anno difficile, che sarà ricordato a lungo sperando che non ne seguano altri. Se ci si aspettava una batosta, vedere i numeri messi in ordine, se ne ha la conferma. L'esercizio 2020/2021 delle Funivie Folgarida Marilleva spa si chiude con un pesante segno rosso dovuto alla chiusura quasi totale degli impianti se si esclude lo spazio estivo, a causa della pandemia.

Come si può notare nella tabella qui a fianco sono crollate tutte le voci di ricavo: da skipass ad esempio si è passati dai 30 milioni dell’esercizio 2018-19 ai 204mila di quest’anno. Risultato di esercizio precipitato a meno 12 milioni.

Insomma, numeri che la dicono lunga su quali conseguenze abbia comportato la pandemia che si riflette su tutto l’indotto generato dalle Funivie, facilmente quantificabile in decine di milioni di euro. Un anno che sarà ricordato come il più difficile nella storia della Società, che per la prima volta dalla sua fondazione non ha potuto svolgere l'attività caratteristica per un'intera stagione invernale, a causa dello stop all'apertura degli impianti funiviari.

La scorsa estate, dopo il lungo lockdown primaverile, aveva fatto presagire un ritorno alla normalità e quindi la ripresa di spostamenti e flussi turistici. La Società durante l'estate ha quindi investito in ambito tecnologico ed organizzativo per presentarsi pronta all'avvio della stagione sciistica, al fine di poter garantire il pieno rispetto dei protocolli sanitari e l'eventuale contingentamento degli ingressi ma, purtroppo, l'inizio della stagione dello sci è stato progressivamente rinviato dalle autorità governative, sino ad essere di fatto escluso, con il provvedimento normativo del 6 marzo 2021.

«La mancata partenza della stagione invernale - afferma il presidente Sergio Collini - con la chiusura degli impianti di risalita, unitamente ai provvedimenti emanati dalle autorità relativamente allo spostamento interregionale e alla chiusura delle frontiere internazionali, ha comportato un conseguente totale fermo di tutte le altre attività economiche legate allo sci, a partire dalle strutture ricettive a quelle commerciali e a tutta la filiera ad esse collegata, per una assoluta mancanza di presenze turistiche.

I mancati ricavi della stagione invernale, associati ad una struttura di costi fissi ad elevata incidenza e agli importanti investimenti dell'estate 2020, hanno portato la Società ad avere significative carenze di cassa, oltre ad un bilancio con una perdita rilevante ed una conseguente posizione finanziaria netta appesantita, nonostante la rigorosa e puntuale azione di contenimento dei costi».

La Società informa che ha raggiunto accordi di dilazione dei pagamenti con i principali fornitori; ha proceduto all'accensione di nuovi finanziamenti e all'ottenimento di una ha moratoria da parte degli istituti di credito per la sospensione dei rimborsi dei mutui. «Si è inoltre attivata - afferma l’ingegner Collini - per poter beneficiare di tutti gli interventi di sostegno messi in atto dal Governo attraverso i diversi Decreti. Tenuto conto dell'andamento delle campagna vaccinale e ritenuta ragionevole l'ipotesi di una riapertura degli impianti per la prossima stagione invernale, l'analisi sulle esigenze di liquidità della Società nell'arco dei prossimi 12 mesi consente di ritenere non sussistenti elementi negativi per la continuità aziendale».

Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di convocare l'assemblea sabato 4 settembre alle ore 9.30.

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