Mollaro: ok all'ampliamento della zona artigianale, ma resta il problema del passaggio a livello di accesso

PREDAIA - La giunta provinciale, su iniziativa del vicepresidente e assessore all’urbanistica, Mario Tonina, ha approvato nella seduta di stamani il Piano stralcio delle aree produttive del settore secondario della Comunità della Val di Non.

Adottato nel luglio scorso lo strumento pianificatorio delle attività economiche, artigianali in particolare, prevede l’ampliamento della zona artigianale di Mollaro, nel Comune di Predaia, e il declassamento da aree di interesse provinciale a locali, di altre zone produttive: Sarnonico; Fondo; Cles per due poli di via Trento e via Degasperi; Ville d’Anaunia, per l’area Tuenno e Pavillo.

Per l’area di Mollaro, unica area per cui è prevista l’allargamento del perimetro con espansione nella zona sud, la Provincia ha accolto i rilievi della Commissione urbanistica provinciale (Cup) e del Servizio urbanistica e tutela del paesaggio, riferiti all’organizzazione del sistema degli accessi.

L’esigenza di ridefinire la pianificazione delle aree produttive della val di Non risale all’ottobre 2019, quando la comunità aveva adottato il Piano stralcio sulla base di tre obiettivi: la riperimetrazione delle aree produttive provinciali in base ai limiti definiti dai Piani regolatori generali (Prg) di diversi comuni; la riclassificazione delle aree produttive provinciali in locali, ai fini di dare risposta alle richieste per una nuova multifunzionalità (commercio, in particolare); l’ampliamento dell’area produttiva provinciale nella frazione di Mollaro del Comune di Predaia. Sulla base delle verifiche condotte dai servizi provinciali e della valutazione della Cup, la Comunità ha provveduto nel luglio scorso alla seconda e definitiva adozione del piano stralcio delle aree produttive del settore secondario ridefinendo i suoi contenuti.

Negli scorsi mesi, gli uffici provinciali hanno evidenziato la necessità di apportare al piano specifiche modifiche ed integrazioni, anche sulla base di quanto già rilevato dalla Cup, in merito - soprattutto - al tema della infrastrutturazione (viabilità ed accessi) dell’area produttiva di Mollaro.

La Comunità della val di Non ha trasmesso negli scorsi mesi le modifiche agli elaborati del piano stralcio, recependo le osservazioni espresse dagli uffici provinciali per l’area di Mollaro, sulla base anche delle nuove previsioni della Carta di sintesi della pericolosità, sulle restanti cinque aree per le quali era stato deciso il ridimensionamento.

Infine, la delibera contiene l’indicazione per la quale “la riduzione delle aree agricole di pregio conseguenti alle nuove previsioni produttive di livello provinciale (Mollaro, ndr.) sono state compensate con aree ritenute idonee all’uso agricolo”.

L’area industriale di Mollaro ospita numerose attività che generano grandi volumi di traffico di tir. Da anni il Comune chiede, oltre all’ampliamento, che venga definitivamente eliminato il passaggio a livello della Trento-Malé che è l’accesso obbligato ai capannoni. Una richiesta avanzata dall’amministrazione Forno, che chiedeva di avviare l’iter per l’interramento dei binari nella zona, ma che non ha mai avuto risposte ufficiali dalla Provincia.

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