Denno, imprenditore nel mirino: tagliati i teli a protezione dei ciliegi

di Pietro Gottardi

Questa volta invece che tagliare piante da frutto, qualcuno degli ahimè non pochi simpatizzanti dello «stile mafioso» operanti nelle campagne della val di Non, per far dispetto o lanciare vigliacchi messaggi intimidatori ha pensato bene di squarciare i teloni antipioggia e anti-drosophila posti a protezione di una coltivazione di ciliegie. Il danneggiamento è stato perpetrato in un appezzamento dell’azienda agricola Cattani William, sul territorio del comune di Denno, precisamente in località Dos de Luc.

Dalla denuncia presentata dal titolare alla locale stazione dei carabinieri, si evince che il fatto è avvenuto nella notte fra il 30 giugno e il 1 luglio, fra le 21 e le 4.30 del mattino.

«La fascia oraria è quella - conferma al telefono Cattani, 33enne di Denno - Avevo lasciato il campo alle 21 di martedì 30 e all’alba di mercoledì ero già lì per organizzare la raccolta, in quei giorni in pieno svolgimento. Appena messo piede nel frutteto mi sono accorto che era stato tagliata di netto con una lama e portata via una porzione pari a 25x6 metri di telo anti-insetto e anti-acqua posizionati uno sopra l’altro in protezione alle piante di ciliegio per preservarle dalla drosophila (insetto in grado di compromettere seriamente il raccolto) e dall’acqua piovana».

Il danno in sé ammonta a circa duemila euro (peraltro non coperti da assicurazione), ma ha costretto Cattani ad intervenire il più presto possibile per porvi rimedio al fine di evitare che la drosophila contaminasse l’intera piantagione di cicliegi.

«Abbiamo riparato come meglio si poteva la protezione - continua il titolare dell’azienda - e poi ho chiamato nuovo personale per accelerare al massimo la raccolta su quella porzione di campo».
Disagi che l’autore del danneggiamento aveva ovviamente messo sul conto di Cattani compiacendosene. Ciò che forse non si aspettava, era la reazione decisa dell’imprenditore agricolo, il quale, dopo aver chiamato i carabinieri per un sopralluogo fin dal mattino del danneggiamento, qualche giorno dopo si è poi recato in caserma per formalizzare la denuncia contro ignoti.

William Cattani nei giorni seguenti si è interrogato su chi potesse avere un motivo di risentimento nei suoi confronti, tale da portarlo ad agire nel modo che abbiamo illustrato. Nomi non ne sono affiorati, ma un possibile, a questo punto quasi certo collegamento con altri due episodi poco simpatici sì. «In effetti ai primi di giugno in un altro campo di mia proprietà coltivato a mele, ho trovato alcuni tubi dell’impianto di irrigazione a goccia tagliati - ricorda Cattani -. In quell’occasione avevo pensato ad una ragazzata e non avevo scomodato i carabinieri, così come non l’ho fatto quando, sempre in quei giorni, ho trovato infranti i vetri della casetta delle caprette della mia bambina».

A questo punto viene da chiedersi se ci sia un filo rosso che unisce questi tre danneggiamenti. «L’unica cosa che mi viene in mente - prova a rispondere Cattani - è che sono iniziati un paio di giorni dopo che mi ero recato in comune per avere dei chiarimenti sulla regolamentazione urbanistica relativa a legnaie e capanni agricoli dopo che su ordine dell’autorità io avevo dovuto rimuovere un manufatto con caratteristiche analoghe a molti altri presenti in zona, che avevo realizzato su un mio fondo».

Un tasto, va detto, parecchio delicato in molti comuni della nostra provincia, che una volta toccato potrebbe aver messo a rischio altre strutture simili realizzate in precedenza, con possibili conseguenti «avvertimenti» ad occuparsi d’altro, a chi quel tasto aveva pigiato.

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