Coronavirus: gli operai della Elcograf di Cles in sciopero per la sicurezza

Domani e martedì i dipendenti della Elcograf di Cles scioperano. Nell’azienda che stampa libri le misure di sicurezza e prevenzione del contagio sono ritenute insufficienti e di fronte al muro di gomma dei vertici aziendali, indifferenti alle preoccupazioni manifestate dai lavoratori, ieri sera si è deciso di fermare per due giorni l’attività. La tensione nello stabilimento noneso dove operano 120 persone è alta da giorni. «Mancano le mascherine e le distanze di sicurezza tra lavoratori non si possono mantenere durante tutto il ciclo produttivo – denunciano le Rsu. Spesso infatti è necessario lavorare fianco a fianco per cambiare i pezzi delle macchine di stampa».

I sindacati insieme alla Rsu hanno chiesto di fermare almeno qualche giorno l’attività per far calare la tensione, in attesa della consegna dei presidi individuali di protezione ma la richiesta è caduta nel vuoto. Nei giorni scorsi si è solo deciso di avviare la cassa integrazione ordinaria per sospendere il turno di notte, ma i problemi sulla sicurezza restano tutti irrisolti. «In valle il numero dei contagi Covid19 è in crescita, i lavoratori non si sentono sicuri e in più hanno la consapevolezza che la loro salute è messa a rischio per realizzare un’attività che è essenziale solo formalmente, in quanto inserita nell’elenco ministeriale- insistono i sindacalisti di riferimento Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil Claudia Loro, Lorenzo Pomini, Alan Tancredi e Osvaldo Angiolini -. Il personale è impaurito ed esasperato. Qui si stanno anteponendo ragioni di puro profitto alla garanzia della salute. E’ un atteggiamento miope: in questo modo non solo non si tutela come si dovrebbe la salute dei lavoratori, ed è già gravissimo, ma si può favorire la circolazione del virus».

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