Dove va l'economia nonesa: oltre Melinda, perché le mele «non si replicano all'infinito»

«Vogliamo fare un “crash-test” all’economia della val di Non, perché se è vero che la produzione di mele è in ottima salute e porta valore al territorio, non è detto che questo modello sia replicabile all’infinito. Sappiamo tutti molto bene che Melinda e la produzione agricola sono la locomotiva dell’economia per tutto il mondo delle piccole imprese locali. Ma il nostro radar è, in questo momento, volutamente puntato verso un diverso orizzonte».
Lo ha detto Dino Magnani, presidente della neonata Fondazione Cassa Rurale Valle di Non, che ha promosso insieme alla Cassa Rurale un convegno sulla storia e le prospettive dell’economia dell’Anaunia.

«Tra gli obiettivi della Fondazione - ha ricordato Magnani - c’è il sostegno al territorio con azioni volte a ricercare forme e modalità di coinvolgimento della comunità in ambito sociale, culturale ed economico, coltivando una spiccata visione per il futuro».
Nell’incontro è stato presentato un percorso di ricerca che prevede l’istituzione di specifici bandi rivolti a giovani universitari della valle per approfondire le tematiche inerenti le «prospettive future», con il coordinamento scientifico di Euricse.

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