Cles, si è dimesso Agostini primario di psichiatria

Lascia l’incarico il dottor Claudio Agostini, 62 anni, primario dal 2012 dell’unità operativa di psichiatria di Cles. «Sono venute meno le condizioni di serenità che mi permettono di svolgere l’incarico. Me ne vado dall’Azienda sanitaria prima del tempo e con rammarico: sarei rimasto per altri 4-5 anni» evidenzia.

Le dimissioni sono state presentate nei giorni scorsi, seguite da una lettera riservata ai collaboratori per spiegare la scelta.

Un altro primario lascia dunque in anticipo l’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento. Due mesi fa ci sono state le dimissioni di Fabio Cembrani, 63 anni, responsabile dell’Unità operativa di medicina legale; una decisione che era stata maturata pochi mesi dopo il rinnovo contrattuale. Se ne va anche il dottor Franco Chioffi, da 11 anni primario di neurochirurgia dell’ospedale Santa Chiara di Trento, ma in questo caso per una scelta professionale legata all’esito positivo di un concorso.

Tre primari “persi” in poche settimane, di cui due dimissionari: naturale che in Azienda sanitaria sia scattato un campanello d’allarme. Tanto più che il dottor Claudio Agostini ha spiegato ai collaboratori che la decisione non è stata assolutamente presa con leggerezza, ma dopo un’attenta riflessione: una questione di coerenza, perché la psichiatria, ha detto il primario, meriterebbe ben altra attenzione, più di quella riservata ora.

Sullo sfondo delle dimissioni del dottor Agostini c’è forse la stanchezza per un cambio di organizzazione che è stato mutato due volte in meno di un anno. La Giunta Rossi aveva deciso, nel maggio 2018, di ridurre a tre le strutture territoriali del servizio di psichiatria, accorpando Trento a Cles e congelando il concorso bandito nel febbraio 2018 per la sostituzione di Renzo De Stefani; quasi scontato dunque il conferimento dell’incarico di primario al dottor Agostini, già guida dell’unità operativa di Cles. Ma la Giunta Fugatti ad inizio 2019 ha deliberato di tornare alle quattro strutture, come previsto dal regolamento di organizzazione dell’Azienda del 2017. La motivazione del ritorno a quattro strutture territoriali è stata presa - si legge nella delibera - alla luce di una successiva e complessa analisi: il modello basato su bacini di utenza più ampi avrebbe creato «disomogeneità sul piano organizzativo e funzionale in seno al Servizio Territoriale». Il concorso è stato fatto e il nuovo primario - primo in graduatoria è il dottor Marco Maria Goglio - si occuperà dei servizi di psichiatria per la val d’Adige e valle dei Laghi, ma anche per la Vallagarina e gli altipiani Cimbri.

Intanto da un anno e mezzo, da quando De Stefani se ne è andato, l’Area di salute mentale - a capo dei tutti i servizi - è affidata ad un direttore pro tempore, il dottor Arrigo Andrenacci, medico igienista, direttore del Servizio territoriale dell’Azienda sanitaria.

Il 31 gennaio 2020 sarà l’ultimo giorno di lavoro per il dottor Claudio Agostini. Nato a Rovereto nel 1957, il dottor Agostini si è laureato in medicina e chirurgia all’Università di Verona dove successivamente si è specializzato in psichiatria. Ha lavorato per le Usl 6 di Vicenza e 32 di Chioggia, al Servizio di psicologia medica dell’Istituto di psichiatria dell’Università di Verona, alla Usl del Comprensorio Valle dell’Adige e, dal 1992, al distretto Trento e Valle dei Laghi dell’Azienda sanitaria provinciale. Dal 1999 al 2008 è stato titolare dell’incarico di responsabile del “Centro diurno - accettazione filtro urgenze e direzione equipe territoriale n. 2” e da gennaio 2009 ad aprile 2012 responsabile di “Area della criticità”. Dall’aprile 2012 è stato direttore facente funzioni della unità operativa di psichiatria del distretto ovest e coordinatore scientifico del Progetto ParTN&RS - Salute Mentale in Serbia per la de-istituzionalizzazione dei manicomi. La sua nomina a primario è dell’ottobre 2012.

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