Melinda, regolari le votazioni del consiglio di amministrazione

«Le deliberazioni assunte dal Consiglio di amministrazione riguardanti la nomina del presidente e del vicepresidente sono perfettamente lecite, conformi alla legge e allo statuto».
A considerare «prive di qualsiasi fondamento giuridico» le affermazioni rese dall’ex caposindaco Albino Leonardi (l’Adige del 3 febbraio), a proposito delle votazioni tenutesi nel Cda del 20 dicembre e del 30 gennaio, sono i tre componenti effettivi del Collegio sindacale di Melinda: la pronuncia era stata chiesta dal Cda il 4 febbraio proprio per rispondere alle affermazioni di Leonardi, che di Melinda è stato sindaco per dodici anni, rivestendo la carica di presidente del collegio per nove.

Datata mercoledì 6 febbraio, la comunicazione è stata inviata ai soci del Consorzio anche per calmare un po’ le acque, agitate dalla spaccatura interna emersa in occasione del rinnovo del mandato di Michele Odorizzi alla presidenza e dell’elezione alla vicepresidenza di Stefano Menapace, che la «minoranza» aveva chiesto per Francesco Cattani (già sfidante di Odorizzi alla presidenza).

Il parere del Collegio sindacale è stato espresso sulla base di quello reso dall’avvocato Fabrizio Marchionni dello studio legale Marchionni & Associati: per il legale, non sono stati violati né lo Statuto (la norma che prevede l’elezione di presidente e vicepresidente alla prima riunione del Cda avrebbe solo valenza «organizzativa» e non «cogente»), né gli art. 2373 e 2391 del Codice civile, richiamati da Leonardi circa la possibilità che sia Odorizzi sia Menapace dovessero astenersi dal votare se stessi. Se così fosse stato, la loro elezione non sarebbe avvenuta, per mancanza della maggioranza assoluta di 9 membri su 16 chiesta dallo Statuto. G.Car.

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