Fondo strategico, ricorso al Presidente

di Guido Smadelli

L’avvocato Damiano Florenzano di Trento è stato incaricato di difendere gli interessi delle amministrazioni comunali di Romeno, Cavareno, Ronzone e Ruffrè-Mendola, contrarie all’accordo di programma disciplinante il Fondo strategico territoriale della Valle di Non, approvato il 12 settembre scorso dalla Comunità di valle. 
 
Come noto, le amministrazioni in parola sono contrarie ai progetti previsti in Alta Valle, in particolare a quella «passerella ciclabile» che dovrebbe collegare Castelfondo a Fondo, opera che impegna fondi consistenti, e che secondo i ricorrenti non potrà avere ricaduta alcuna sull’economia turistica e sociale dell’alta valle. 
 
Già ad ottobre i quattro Comuni avevano deliberato di non approvare quanto previsto dal Fondo strategico territoriale; la prima amministrazione a muoversi era stata quella di Romeno, che il 18 ottobre aveva affidato al citato legale l’incarico di redarre un parere «al fine di verificare gli spazi di contestabilità della delibera del Consiglio della Comunità di Valle avente ad oggetto l’accordo di programma disciplinante il fondo strategico, l’approvazione del piano di finanziamento e l’individuazione dei criteri per l’accesso al finanziamento». L’ipotesi iniziale era quella di un ricorso al Tar; ora viene invece autorizzato un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, avverso alla deliberazione della Comunità di valle. 
 
Condividendo pienamente il passo compiuto dal Comune di Romeno, ora si aggiunge quello di Ronzone, «in quando il fondo territoriale è utilizzato su opere non condivise e che non portano alcun vantaggio alla comunità di Ronzone». In linea ovviamente anche le maggioranze delle amministrazioni comunali di Ruffré-Mendola e Cavareno; la spesa prevista sarà suddivisa equamente tra i quattro comuni, che investiranno nell’operazione 3.334,50 euro ciascuno. 
 
Deliberando in merito, la giunta comunale di Ronzone ha autorizzato il sindaco Stefano Endrizzi a promuovere il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, dandogli l’incarico di procedere al rilascio del mandato e alla firma di tutti gli atti necessari.

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