Cinque anni di Skiarea il sistema vola a +32%

Era nata tra qualche resistenza e più di un malumore. A cinque anni dalla sua attivazione, si è rivelata invece uno strumento efficace di promozione e commercializzazione, capace di far crescere l’intero sistema turistico. Sia in Val Rendena che in Val di Sole. 
I dati, presentati dalle tre società impiantistiche di Funivie Madonna di Campiglio spa, Funivie Pinzolo spa e Funivie Folgarida Marilleva spa, evidenziano bene gli effetti positivi generati nel primo quinquennio di vita dalla Skiarea Campiglio Dolomiti di Brenta Val di Sole Val Rendena. Cinque anni peraltro non facilissimi dal punto di vista meteorologico, come sottolineano le società, e caratterizzato per Funivie Folgarida Marilleva dalla curatela fallimentare legata alla vicenda Aeroterminal Venezia. 
Lanciata nella stagione invernale 2013-2014, la Skiarea nasceva con l’obiettivo di incrementare i flussi turistici legati allo sci attraverso l’offerta di un prodotto che fosse di forte appeal sia sul mercato nazionale che internazionale. Obiettivo che, per quanto riguarda le tre società, è più che raggiunto. Gli indici prendono in considerazione il quinquennio precedente all’esistenza dell’accordo e li raffronta con i cinque anni successivi, in cui le aziende impiantistiche si sono presentate con il prodotto di skiarea. Se nel 2007-2008, i tre comprensori mostravano nel complesso un fatturato (al netto di Iva) pari a 37.800.071 euro, cinque anni dopo nel 2012-2013 il giro d’affari dovuto alle vendite degli skipass aumentava a 44.027.324 euro con una variazione del 16,47% tra il dato di partenza e il dato di arrivo. Nei cinque anni di Skiarea, invece, la variazione tra il 2012-2013 e il 2017-2018, con 58.198.525 euro totali, è praticamente raddoppiata segnando un +32,19%. 
Entrando nel dettaglio, l’analisi evidenzia poi come tutte e tre le società abbiano tratto dei vantaggi dalla Skiarea. Le funivie di Campiglio partivano da un trend di crescita dal 2007-2008 (15.166.884 euro) al 2012-2013 (17.407.511 euro) del +14,77%, che nel quinquennio successivo fino al 2017-2018 diventa invece del +36,72% con un fatturato di 23.799.766 euro. Per Folgarida Marilleva, quindi, la variazione tra il 2007-2008 (19.280.424 euro) e il 2012-2013 (21.132.372 euro) segnava un +9,61% che diventa un +29,44% nel quinquennio dal 2012-2013 fino al 2017-2018 (27.353.482 euro). Stessa cosa per Funivie Pinzolo, che, però, un primo salto di qualità lo aveva avuto nel 2011-2012 con l’inaugurazione del collegamento Pinzolo Campiglio Express, che portava in dote un incremento di circa 700.000 euro sugli incassi: se nei cinque anni tra 2007-2008 (3.352.763 euro) e il 2012-2013 (5.487.441 euro) presenta un +63,67%, nel secondo quinquennio preso in considerazione cresce comunque del 28,39% (7.045.277 euro).
«L’intuizione è stata credere in un progetto da un grandissimo potenziale che allora era ancora inespresso - sottolinea il direttore generale di Funivie Campiglio Francesco Bosco, che con il suo vice Bruno Felicetti, commenta i dati -. Presentarsi ufficialmente sui mercati con una skiarea che garantisce un demanio sciabile con 150 chilometri di piste collegate sci ai piedi si è rivelato una mossa vincente. Demanio sciabile che, ci dicono le analisi e le ricerche, è la vera motivazione di vacanza dei turisti. La Skiarea è a servizio di un demanio che presenta tre grandi destinazioni turistiche: la Val di Sole, con il suo ampio sistema ricettivo, Madonna di Campiglio, che è riconosciuta come destinazione d’eccellenza, e Pinzolo che è alternativa e complementare alle prime due. Eravamo consci di questo valore e del fatto che sarebbe andato a beneficio dell’intero sistema». 
«La Skiarea - aggiunge poi il direttore di Funivie Folgarida Cristian Gasperi - è nata come accordo commerciale tra le società che poi è diventato un progetto che ha riguardato tutto il sistema locale di offerta turistica. Il vantaggio competitivo è dovuto, oltre che a fattori esterni, anche al fatto che all’interno gli attori stessi, tra loro, fanno squadra e hanno avviato una collaborazione vera. Questo ha portato ricadute positive non solo alle tre società, ma all’intero sistema sciistico che negli ultimi cinque anni ha segnato una crescita». Anche in riferimento a Skirama, dove in particolare, le critiche più forti venivano allora dal comparto del Passo del Tonale.

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