Dimaro, dopo la distruzione si lavora per rinascere

di Stefan Wallisch

La frana di Dimaro, nella quale è morta una giovane donna, ha lasciato una profonda scia di distruzione tra le case, piene di fango e sassi fino al primo piano. A poco più di due settimane dall’ondata di maltempo il paesino della val di Sole, in Trentino, sta lentamente tornando alla normalità. Le ruspe lavorano interrottamente, tutti si sono rimboccati le maniche e ognuno fa quello che può.

«Dimaro è una comunità con un forte orgoglio e un forte senso civico. Va un plauso a questo paese che ha saputo rispondere con volontà e forza a questo grave evento, rialzandosi immediatamente», ha detto il governatore Maurizio Fugatti durante un sopraluogo.

Poco prima proprio a Dimaro si è riunita la nuova giunta provinciale per la prima seduta. Tra le delibere, l’istituzione di un conto corrente di solidarietà. I dipendenti pubblici potranno donare ore di lavoro oppure anche soldi, come gli altri cittadini. Il fondo è anche aperto agli amministratori e agli enti locali che potranno fare donazioni. La giunta ha inoltre svincolato 35 milioni di euro dal fondo di riserva dei Comuni per gli interventi più urgenti e ha rinviato gli obblighi contabili per i Comuni più colpiti.
Tra il fango lavora anche Danilo Del Pero, il suo appartamento è stato letteralmente sventrato dallo smottamento.

«Alle sette - racconta - stavamo bevendo il caffè in cucina, quando abbiamo sentito un gran fracasso, ho visto la colata di fango e sassi fuori dalla finestra. Ho detto a mia moglie che dovevamo scappare, ma lei purtroppo è scappata dalla finestra ed è stata trascinata via dal fango, per fortuna si è salvata». Ecco il video della sua intervista:

Ha avuto meno fortuna Michela Ramponi, una madre di 45 anni, vicina di casa di Del Pero, morta nella frana. «Ho sentito la signora che chiedeva aiuto assieme alla figlia, ho visto anche la luce dei cellulari, poi più niente», dice l’uomo con le lacrime agli occhi. Per 40 minuti Del Pero è rimasto sul poggiolo al primo piano prima di essere tratto in salvo dai pompieri. «Il fiume aveva cambiato percorso e passava proprio sotto casa mia», racconta.

Il sindaco Andrea Lazzaroni, durante il sopralluogo con la giunta provinciale, ha parlato di «un piccolo miracolo» compiuto in questi giorni dai soccorritori e dai cittadini e ha lodato «la grande solidarietà ricevuta dalle istituzioni e dai cittadini che è stata fondamentale per ridare la tranquillità dopo quelle notti drammatiche».

Ieri intanto al lavoro due grossi escavatori, che hanno liberato le briglie del Rio Rotian dell’enorme masso che si era incastrato per la tremenda spinta delle acque in piena. Ecco il video della rimozione.

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