Per la Casa sociale di Caltron un altro premio all'architetto Franzoso

Ottiene un altro importante e prestigioso riconoscimento l’architetto Mirko Franzoso per il progetto della Casa sociale di Caltron a Cles, in Val di Non. 
Dopo aver ricevuto diversi riconoscimenti a sia livello nazionale e che internazionale - tra questi il riconoscimento della Biennale Architettura di Venezia, la segnalazione da parte della Rassegna «Architettura Arco Alpino» e il premio quale «Giovane talento dell’architettura italiana 2016» - l’architetto noneso ha ricevuto una menzione anche nell’ambito del Premio «Medaglia d’Oro per l’Architettura Italiana 2018» assegnato il 12 ottobre scorso dalla Triennale di Milano. 
Giunto alla sesta edizione, il premio a cadenza triennale si pone come riflessione attiva sul ruolo del progettista e delle sue opere puntando alla diffusione pubblica in Italia e all’estero di un nuovo patrimonio di costruzioni e idee e al contempo verificando periodicamente lo stato della produzione architettonica italiana, gli indirizzi, i problemi e i nuovi attori. I premi e le menzioni sono assegnati ad architetture progettate da professionisti italiani (architetti e ingegneri) e realizzate in Italia o all’estero nel periodo 2015 - 2017. 
Quest’anno il Premio si è arricchito di un nuovo riconoscimento dedicato alle promesse dell’architettura e dell’ingegneria: «il Premio T Young Claudio De Albertis», promosso dal Comitato Premio Claudio De Albertis, con l’obiettivo di ricordare l’attenzione e l’impegno di Claudio De Albertis attraverso un segnale concreto di supporto alle giovani eccellenze italiane. Sono state 349 le candidature ricevute per la «Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana» e 88 per il «Premio T Young Claudio De Albertis». 
A Franzoso, quindi, è stato assegnato il «Premio Speciale all’Opera Prima» per la Casa di Caltron. Un edificio, quello progettato, che, facendo un ampio utilizzo di legno di larice nella struttura e grazie all’ampio  panorama offerto sulla valle, appare quasi come un’articolazione dell’ambiente rurale che lo circonda.
«È un premio abbastanza inatteso - commenta l’architetto - e che mi dà molta soddisfazione. Ho saputo di essere tra i finalisti qualche mese fa ma non mi aspettavo di poter vincere. Sono stato invitato a partecipare dopo che alcuni advisor mi hanno segnalato alla rassegna». 
Laureatosi allo Iuav di Venezia nel 2005, Franzoso vanta un curriculum di importanti apprezzamenti ottenendo riconoscimenti sia in ambito nazionale che internazionale, tra i quali nel 2016 il premio giovane talento dell’architettura italiana. Così come anche il progetto della Casa di  Caltron, realizzato dal Comune di Cles, ha collezionato una serie di menzioni non solo nazionali. 
«Questo è un premio ancora fresco - conclude il professionista - ma gli altri hanno avuto certamente un’influenza positiva sul mio lavoro. Prima ero da solo, ora nello studio lavorano quattro persone. I premi hanno avuto un’effetto inaspettato anche sulla committenza».
La premiazione si è svolta in Triennale alla presenza di Federica Galloni, direttore generale Arte Architettura contemporanee e Periferie urbane del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Stefano Boeri, presidente della Triennale di Milano, e Carla De Albertis, presidente del Comitato Premio Claudio De Albertis.

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