Ronzone, il Giardino della Rosa nel Gotha italiano dei parchi

Da quest’anno sarà nell’elenco dei più interessanti parchi di tutt’Italia, di Malta e del Canton Ticino

di Guido Smadelli

Il «Giardino della rosa» entra nella famiglia dei «Grandi giardini italiani». Da quest’anno sarà nell’elenco dei più interessanti parchi di tutt’Italia, di Malta e del Canton Ticino: affiancato al dannunziano Vittoriale, al Giardino di Boboli di Firenze, ai Giardini Vaticani, al parco del Castello di Miramare di Trieste, ai Giardini botanici Hanbury di Ventimiglia, tanto per citare dei nomi noti agli appassionati; una squadra che, oltre a quelli citati, comprende oltre 120 perle floreal-botaniche della penisola, ideata da Judith Wide, inglese di nascita ed italiana d’adozione, che dal 1997 con la «Grandi Giardini Italiani srl» da lei fondata, e di cui è presidente, lavora per la valorizzazione delle aree verdi più interessanti, all’insegna del motto «un mare di giardini», data la ricchezza esistente in materia nel nostro Paese.
 
Già lo scorso anno il «Giardino della Rosa» era entrato informalmente nell’elenco di quelli da visitare, grazie alla Provincia che ne aveva proposto l’inserimento (insieme al Parco Asburgico di Levico Terme). Nel corso dell’estate 2017 così Judith Wade ha deciso di visitare la struttura, rimanendone favorevolmente impressionata. 
«Anche se si tratta di un piccolo giardino, rispetto ad altri sicuramente più maestosi, alla Wade è piaciuto moltissimo - conferma il sindaco Stefano Endrizzi-. In più è rimasta favorevolmente colpita da un particolare, qui non ci sono giardinieri professionisti, al lavoro, ma persone rimaste senza occupazione coinvolte in quello noto come progettone, ed anche questo si è rivelato un punto a nostro favore».
 
In questi giorni, il passo definitivo: l’adesione alla rete dei Grandi Giardini, con investimento di 2.440 euro (Iva compresa), deliberata dall’Unione dei comuni Alta Anaunia, di cui Ronzone fa parte. «Un passo che favorisce l’indotto turistico, e contribuisce alla ulteriore riqualificazione del giardino», viene affermato dalla giunta dell’Unione. 
Un’adesione non solo di immagine, grazie al sito istituzionale bilingue della srl dove si possono trovare tutte le informazioni relative a giardini ed eventi che in essi si svolgono, in quanto prevede anche lo scambio tra le diverse gestioni per quanto concerne conoscenza, buone pratiche colturali, metodologie innovative di risparmio energetico e quant’altro. 
Oltre al sito viene pubblicata annualmente una guida dei Grandi giardini; in cui ora anche quello di Ronzone sarà presente.
 
Con le sue oltre 500 specie di rosa, tra cui molte rarità, il giardino è nato nel 2000, grazie a una intuizione dell’agronomo Francesco Decembrini, molto noto per il suo pluridecennale impegno nel settore. L’amministrazione comunale di Ronzone disponeva di un’area adeguata, ben esposta, che era possibile trasformare in una vetrina perenne della rosa; la risposta del comune, fin d’allora guidato dall’attuale sindaco, è stata entusiasta. 
 
Fin dall’apertura il «Giardino della rosa» ha attirato migliaia di visitatori; ed è diventato anche sede di spettacoli serali di notevole spessore molto apprezzati da residenti ed ospiti. Ora l’ulteriore passo avanti con l’ingresso ufficiale nei «Grandi Giardini Italiani» - dove figurano realtà rinascimentali e barocche, che hanno scritto mezzo millennio di design e storia dell’arte - realtà che opera per la valorizzazione e la promozione di questi siti, in regione rappresentati al massimo livello dai meranesi Trauttmansdorff, ed ora anche dal piccolo ma eccellente e ricchissimo roseto anaune.

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