I pescatori non vogliono più turbine

di Lorena Stablum

«Non è pensabile lo sfruttamento idroelettrico del fiume Noce così come è prospettato dai progetti che ora sono sulla carta e non accetto le argomentazioni che si portano per arrivare a questo scopo». Lo tiene come ultimo argomento della propria relazione il presidente dell’Associazione Sportiva Pescatori Solandri Alberto Zanella il tema del proliferare di istanze per la realizzazione di centraline idroelettriche sul tratto più naturale e incontaminato del torrente Noce e lo fa in occasione dell’assemblea annuale dei soci e, soprattutto, in vista della Conferenza dei Servizi chiamata il 21 febbraio per l’esame congiunto delle 18 domande di concessione presentate presso gli uffici provinciali competenti.

«Sembra che da parte della politica ci sia un intento protezionistico sulla zona del Noce di bassa valle per gli interessi turistici e sportivi che vi sussistono - ha affermato il presidente -. Da parte nostra faremo sentire la nostra voce tramite la Federazione dei pescatori. Il calo degli incentivi può darci una mano su questo fronte, ma da tecnico del settore, non accetto argomentazioni a sostegno della validità di questi progetti che propongono come soluzione all’impatto ambientale il fatto che si turbìni solo di notte».

Un aspetto questo che ha trovato il sostegno anche del sindaco di Pellizzano, ed ex presidente del sodalizio, Dennis Cova, che a chi sollevava problemi di convivenza tra pescatori e sport fluviali, ha dato man forte al presidente confermando la priorità di convergere con i centri rafting sulla salvaguardia delle acque del torrente.
Tra le criticità emerse, Zanella ha poi indicato la presenza da qualche anno anche degli aironi - in valle c’è una popolazione di circa 70 esemplari - per i quali si è chiesto di poter estendere il protocollo di dissuasione adottato per i cormorani. «Sarà una procedura lunga - ha spiegato Zanella - perché gli aironi sono una specie protetta.
Bisogna dimostrare che questi uccelli portano danno a un’altra specie protetta come la trota marmorata».

Il presidente, quindi, ha dato conto dell’attività svolta durante l’anno 2017 mostrando come il sodalizio sia in crescita nonostante i soci rimangano costanti nell’ultimo triennio (255 soci ordinari, 25 soci aggregati minori, 50 permessi stagionali fuori provincia).

Il dato che preoccupa un po’ riguarda il calo dei giovani, più difficili da intercettare. «Sono notevolmente in aumento i permessi di pesca - ha aggiunto Zanella -. Questo perché abbiamo avviato delle iniziative importanti di promozione e per l’organizzazione del campionato del mondo: solo per gli atleti abbiamo rilasciato 280 permessi, che equivalgono a un 10% in più.
Il Noce è un fiume naturale molto apprezzato e il lavoro che abbiamo avviato con la Rete delle Riserve Alto Noce e l’Azienda per il turismo di valle sta dando i suoi frutti per la promozione anche turistica del nostro territorio.
Oggi sono 9 le strutture alberghiere convenzionate».
Un aspetto questo è stato giudicato un po’ troppo commerciale da qualche socio in fase di discussione dell’aggiornamento del regolamento per la stagione 2018. Il presidente, inoltre, ha dato conto delle iniziative per le scuole mirate a diffondere la pratica della pesca, dei lavori svolti in alveo a Vermiglio, a Pellizzano e a Tassè, dell’attività di semina e ripopolamento e del progetto legato alla pescicoltura presa in affitto a Pellizzano e ha presentato un bilancio che si chiude con un utile di esercizio di 10.691 euro.
Al termine d’assemblea è stato premiato con l’Amo d’oro Marco Dallavo per la cattura di una trota marmorata di 3,32 chilogrammi e lunga 65 centimetri.

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