Un'intera valle straziata dal dolore

di Lorena Stablum

Una folla infinita, una commozione che si respira e tante lacrime: sono iniziate alle 18 i funerali di Elisabetta Magnoni, la ragazza morta domenica all'alba in un incidente stradale. Alle 17 la chiesa, il sagrato e la zona intorno erano già pienissime: tutta Rabbi, tutta la val di Sole si sono volute stringere attorno alla famiglia e agli amici per un ultimo saluto alla giovane. Ovunque si vedono mazzi di fiori donati dalle associazioni giovanili della val di Rabbi e dalla val di Sole.

Don Renato Pellegrini ha iniziato la funzione con un saluto: «Grazie Elisabetta per aver amato la tua valle e per la tua disponibilità. Ci hai insegnato che la vita è un percorso che va intrapreso con gioia»

[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"506581","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"720","width":"960"}}]]


Saranno celebrati questa sera alle 18 nella chiesa di San Bernardo di Rabbi i funerali di Elisabetta Magnoni, la giovane di 21 anni deceduta all'alba di domenica in un fatale incidente. Saranno tantissime le persone, dalla Valle di Rabbi ma anche dalla Val di Sole, e gli amici che si stringeranno intorno alla famiglia per dare l'ultimo saluto a una ragazza traboccante di vita, progetti e sorrisi. 

Elisabetta, con il suo entusiasmo e con la sua innata capacità di relazionarsi con gli altri, era davvero benvoluta da tutti. Sarà impossibile dimenticarla, come scrivono gli amici di sempre su Facebook. a pagina del gruppo «Zavarai» ha cambiato la sua immagine di copertina e vicino alla foto sorridente della Eli c'è la frase: «sarai sempre con noi». Sui profili, c'è chi lascia un commento di cordoglio, chi condivide un ricordo o chi posta una foto con l'amica. Le domande, senza risposta, si susseguono sul social network e nell'animo della gente. 

Alla morte di Elisabetta, giunta così inaspettata a due passi da casa sua, non si riesce a trovare un senso. Anche ieri una fila interminabile di persone ha fatto sentire la propria vicinanza alla mamma Paola, al papà Carlo e al fratellino Michele nella casa di Penasa. Sulla porta dell'albergo familiare, invece, è affisso un cartello che avvisa la chiusura della struttura per lutto. 

«È una tragedia grandissima per tutta la valle» commenta don Renato Pellegrini, che officerà la cerimonia funebre. Il parroco la conosceva fin da piccolissima: «Sono stato io a battezzarla, a farle la catechesi, le ho impartito la comunione e la cresima - spiega -. La vedevo spesso perché cantava anche nel coro parrocchiale di Piazzola. La salutavo sempre con un "ciao Santa Elisabetta" e lei, ridendo, mi rispondeva: "ma va là, santa proprio no!" Era davvero una ragazza solare, con un sorriso splendido. Dove c'era lei, c'era anche la gioia di vivere. Anche se ancora giovanissima, ha vissuto la vita in tutti i suoi moneti con intensità e guardano sempre avanti. L'ho vista maturare velocemente e lo si notava nella sua capacità di stare nella comunità. Purtroppo la sua perdita lascia un vuoto grandissimo nella famiglia e in tutti noi». 

A renderle omaggio, sarà proprio il suo coro, quello di Piazzola, che canterà a una voce con il coro di San Bernardo durante la funzione. Ormai vicina alla laurea in Scienze dell'Alimentazione presso l'Università di Padova, Elisabetta è deceduta poco dopo le 4 del mattino mentre stava tornando a casa, dopo aver passato il sabato sera alla festa campestre, organizzata alle Plaze dei Forni a Rabbi Fonti. Forse per una distrazione o un colpo di sonno, ha perso il controllo della sua auto ed è finita su una rampa erbosa a lato della strada, all'altezza dell'abitato di Pralongo. La vettura, che si è cappottata, l'ha schiacciata senza lasciarle scampo. Con lei, c'era anche un amico di 39 anni, ospite nell'albergo dei nonni. Rimasto illeso, l'uomo ha immediatamente interrotto la vacanza ritornando già l'altroieri alla sua residenza. 

Ieri sul luogo dell'impatto qualcuno ha deposto un mazzo di fiori: su quella rampa erbosa, un pensiero ed un monito a tutti quelli che passano.

comments powered by Disqus