Centraline sul Noce, 28 richieste di concessione

Sono almeno 28 le istanze in itinere di derivazione dell’acqua a uso idroelettrico sul fiume Noce e sui suoi affluenti: 14 sul Noce e 14 sugli altri corsi d’acqua (Rabbies, Vermigliana, Meledrio, torrente Presena, rio Corda, rio Saleci, rio San Leonardo, rio Poia).

Il conteggio è stato effettuato dal Comitato permanente per la difesa del fiume Noce a seguito della notizia di nuove richieste di derivazione presentate in Provincia. L’assalto alle risorse idriche continua a crescere nonostante la moratoria della durata di un anno che era stata decisa dalla Provincia con la legge Finanziaria del 22 aprile 2014. Alle già numerose concessioni di derivazione d’acqua dal Noce e dai suoi affluenti, rilasciate e rinnovate dai servizi provinciali competenti e dalla Giunta della Provincia a Comuni, alle Asuc, a società a capitale misto, pubblico e privato, e a società private tra il 2007 e il 2014, si aggiungono le 18 istanze in itinere e i 7 impianti idroelettrici in programmazione pubblicati entro il 18 marzo 2014 sul Bollettino ufficiale della Regione.
Ma da allora un anno è passato e la situazione non solo non si è fermata ma anzi si è arricchita di nuove istanze.

Poco prima dell’entrata in vigore della moratoria, si sono fatte strada infatti altre due richieste di concessione idroelettrica. La prima, datata 25 marzo 2014, è stata inoltrata da Attilio Costanzi che ha chiesto di poter derivare dal torrente Noce all’altezza di circa 864,50 metri sul livello del mare nel territorio del Comune di Mezzana la portata d’acqua di 5.667 litri al secondo medi e di 12.000 massimi a uso idroelettrico per produrre, sul salto di 30,30 metri, la potenza nominale media di 1.683 kW tra aprile e novembre con restituzione dell’acqua nel torrente Noce alla quota di circa 833,86 m s.l.m. nel territorio del Comune di Commezzadura.

Con la seconda, di data 11 aprile 2014, anche la Covi Costruzioni srl ha chiesto «di poter derivare dal torrente Noce, alla quota di circa 912,10 m s.l.m. nel territorio del Comune di Pellizzano la portata d’acqua di 2.914 l/s medi e di 5.000 massimi a uso idroelettrico per produrre, sul salto di 75,68 m, la potenza nominale media di 2.162,07 kW tra gennaio e dicembre di ogni anno con restituzione dell’acqua nel torrente Noce alla quota di circa 835,40 m s.l.m. nel territorio del Comune di Commezzadura. Sono già note invece quelle presentate durante il periodo della moratoria da Franco Pangrazzi sul Meledrio, le 2 istanze sul torrente Vermigliana di Energia Srl e del Comune di Vermiglio e un’istanza di derivazione tramite due opere di presa dal rio Poia e dal rio Corda (Comune di Pellizzano). Conclusa la moratoria sono ricominciate le richieste di derivazione (e restituzione) d’acqua dal Noce nei territori dei Comuni di Commezzadura, Dimaro, Monclassico e Croviana con le richieste di derivazione del Comune di Croviana «in solido con il Comune di Monclassico», di Diego Borghesi a nome della costituenda Hydro Power srl, e della Sta Consulting.

Non c’è da meravigliarsi quindi se il Comitato esprime la propria preoccupazione in una lettera inviata all Giunta provinciale in cui chiede un incontro urgente. Alla missiva, peraltro, il presidente della Provincia Ugo Rossi ha già risposto dichiarando che ha formalmente incaricato l’assessore competente Mauro Gilmozzi a preparare una informativa per una delle prossime riunioni di giunta.

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