L'appello del campione: «Save the river»

Zeno Ivaldi e il filmato contro le centraline sul Noce

di Luisa Pizzini

«Save the river». Salviamo il fiume, il Noce. Ha pensato bene di sfruttare la forza delle immagini Zeno Ivaldi, ventunenne campione di canoa, per spiegare al popolo della Rete quel che sta accadendo in val di Sole. In un video di poco più di due minuti il giovane veronese invita a salire - seppur virtualmente - sulla sua canoa per vivere la bellezza della valle vista dal fiume Noce, per capire l’emozione di navigarlo sfidando la corrente. A lui capita ogni volta che si allena su questo corso d’acqua al quale è particolarmente legato ed è per questo che vuole battersi per preservarlo dallo sfruttamento intensivo delle centraline elettriche.

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Il dibattito è stato riaperto qualche giorno fa dal vice sindaco di Dimaro, Fabio Albesini, che ha accusato la Comunità di valle d’aver fallito in questo senso. Poi è stata la volta dell’assessore provinciale Carlo Daldoss: «Non roviniamo il futuro della valle per pochi chilowatt ora», ha intimato.

Il giovane campione della nazionale di canoa usa un linguaggio diverso. Le scene girate nei giorni scorsi lungo il Noce sono intervallate da slogan in inglese. Il suo obiettivo del resto è quello di informare e sensibilizzare anche i tanti appassionati degli sport che si praticano sul fiume e che vengono da tutto il mondo per cavalcare le correnti del Noce. «Sono molto legato al Noce» esordisce Zeno Ivaldi raccontando com’è nata l’idea di questo video, una sorta di breve documentario. «Da canoista professionista vengo per allenarmi in val di Sole. Le prime volte mi ci ha portato papà e sono sempre rimasto molto legato al fiume ed alla valle anche sentimentalmente». Chi ama la canoa l’avrà già capito: non è un caso che questo ragazzo porti lo stesso cognome del campione di canoa Ettore Ivaldi, Zeno infatti è uno dei due figli. Entrambi promesse di questo sport. «Appena ho saputo che era stato presentato un altro progetto per la centralina elettrica sul fiume Noce mi è dispiaciuto, mi piange il cuore» spiega Zeno Ivaldi, che in val di Sole torna appena può ad allenarsi. «Allora l’altro giorno ho girato il video, l’ho montato e lunedì l’ho pubblicato su internet perché credo possa essere un modo per attirare l’attenzione degli altri canoisti come me, visto che il fiume è molto apprezzato da chi pratica questi sport». Zeno, pur essendo molto giovane, sembra ben informato sull’argomento e azzarda: «Credo che di tecniche per fare energia pulita ce ne siano molte. Questo delle centraline mi sembra più che altro un modo per spendere i fondi che arrivano, più che per produrre energia».

Il punto di vista di questo giovane sportivo è indubbiamente diverso da quello sia degli amministratori che dei residenti della val di Sole, ma molto più vicino a tutte quelle persone che nel Noce vedono una bellezza ineguagliabile. «Questo fiume - ricorda - a livello canoistico è stato inserito nella classifica dei dieci migliori al mondo. Ce ne sono anche di più difficili da navigare, intendiamoci, ma come ambiente, paesaggio e come discesa continua è unico. Offre molte possibilità a livello sportivo: dallo slalom (la disciplina che faccio io) al rafting, ma anche molto altro. È una bellezza naturale da preservare, che porta molto alla valle anche a livello turistico. Vengono da tutto il mondo per scendere nelle acque del Noce ed a livello europeo è uno dei più frequentati».

Mentre da una parte «stanno cercando di riportare sul fiume la disciplina dello slalom, per la quel nel 1993 vennero fatti i mondiali sul Noce», dall’altra con la richiesta delle concessioni per le centraline idroelettriche si va ad osteggiare questi sport sul fiume. «La centralina toglie acqua al fiume, tanto che in taluni casi potrebbe risultare non navigavile» spiega Ivaldi. «Inoltre va a distruggere (come è già stato fatto sulla Vermigliana e Rabbies) un tratto di fiume che sarebbe bellissimo, la cui peculiarità è la discesa continua per chilometri». Zeno Ivaldi, già campione mondiale di canoa K-1 a squadre un paio d’anni fa ed in partenza per la coppa del mondo che si svolgerà tra qualche giorno in Slovacchia, il suo messaggio forte e chiaro l’ha lanciato. A nome di un’intera categoria che ha nel cuore questa valle ed il suo fiume. Ora spetta agli amministratori saperlo cogliere e decidere di conseguenza.

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