Ville d'Anaunia, fusione lanciata

Ville d’Anaunia: insieme per avere un futuro. Dopo l’approvazione del progetto di fusione da parte dei consigli comunali di Tuenno, Nanno e Tassullo, toccherà ai quasi 5 mila abitanti andare alle urne domenica prossima per il referendum che determinerà o meno la nascita del nuovo comune unico (Campo, Nanno, Pavillo, Portolo, Rallo, Sanzenone, Tassullo e Tuenno).


Ville d’Anaunia, il cui nome vuole richiamare le quattro ville citate dall’abate Pinamonti e caratterizzare così i paesi da un punto di vista storico, non solo turistico o territoriale, sarebbe il terzo comune per popolazione della Val di Non dopo Cles e Predaia: sarebbe previsto un unico consiglio comunale (formato da 18 consiglieri anziché 42), assicurando un risparmio sui costi della politica, e la nuova realtà amministrativa avrebbe un maggior peso, sia all’interno della Comunità di valle, sia nel panorama provinciale.


«È giunta l’ora che questo territorio, legato da sempre storicamente, economicamente e culturalmente - dice Andrea Menapace, sindaco di Tassullo dal 2010 - venga amministrato da un unico ente. Come comune non riusciamo ormai più a dare risposte in tempi brevi ai bisogni dei cittadini a causa della burocrazia e della scarsità di risorse a disposizione. Il progetto è stato condiviso pienamente ed ora siamo arrivati al momento clou: invito caldamente i cittadini ad andare a votare perché ne va della sopravvivenza economica dei singoli comuni».


Sulla stessa linea Piero Leonardi dal 2005 sindaco di Tuenno, che vede la fusione come l’unica via per uscire in piedi ed in salute dalla crisi: «Rimanere da soli comporterebbe una situazione ingestibile. Ancora non ci si rende conto dei vantaggi ma le cose cambierebbero in meglio: è l’unica maniera e va valutata per bene. I servizi forniti ai cittadini saranno migliorati, il personale sarà più competente e i ricavi provenienti dal territorio verranno reinvestiti all’interno di ciascun comune originario».

Enzo Bergamo, sindaco di Nanno, vede il progetto di fusione come l’ultimo tram da non perdere: «Se dovesse vincere il no ci troveremmo tutti in grosse difficoltà: i cittadini devono capire che, qualunque sia il risultato del referendum, le cose non saranno mai più come prima perché la Provincia ci obbligherebbe in ogni caso ad una fusione dei servizi. Guardiamo l’Alto Adige: hanno quasi la nostra popolazione ma 100 comuni in meno».

Vigilio Pinamonti parla infine a nome delle minoranze: «Si tratta di un’opportunità per la nostra popolazione in quanto vorrebbe dire precorrere i tempi futuri tenendo conto delle esigenze dei comuni».
Affinché il voto sia valido dovrà essere raggiunto il quorum del 40% degli elettori. Qualora venisse approvata la fusione, le tre amministrazioni comunali rimarranno in carica fino al 31 dicembre 2015: dal 1 gennaio 2016 verrà nominato un commissario esterno in carica fino al maggio 2016, data delle elezioni del nuovo consiglio comunale. Se dovesse vincere il no, le elezioni si svolgeranno nel novembre 2015 ed entro un mese da allora dovrà essere attivata la gestione associata dei servizi.


Oggi intanto, alle ore 20:30, presso il teatro parrocchiale di Rallo, andrà in scena l’ultimo incontro ufficiale con la popolazione per domande e osservazioni prima del referendum. Interverrà per l’occasione Paolo Forno, neosindaco di Predaia.

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