Fai della Paganella, folla per l’ultimo saluto ad Alessio Agostini

In tanti si sono stretti alla famiglia dell’imprenditore di 42 anni trovato morto in casa pochi giorni dopo essere uscito dal carcere. Permesso speciale al padre Claudio, recluso a Rovigo 

TRENTO. In tanti, ieri pomeriggio 19 giugno, hanno voluto salire a Fai della Paganella per dare l'ultimo saluto ad Alessio Agostini, l'imprenditore quarantaduenne scomparso lo scorso 10 giugno mentre si trovava ai domiciliari nella sua abitazione di Trento, pochi giorni dopo essere uscito dal carcere, dove era finito nell'ambito dell'inchiesta Sciabolata.

Una folla commossa, fatta non solo di familiari, compaesani, ma anche di tantissimi amici, che hanno voluto essere vicini alla compagna e ai parenti del quarantaduenne. Tra loro anche il padre Claudio, che ha ottenuto un permesso dalla direzione della casa circondariale di Rovigo, dove si trova tuttora, per poter partecipare alle esequie anche se, al termine della cerimonia, ha dovuto subito lasciare Fai alla volta del Veneto senza poter seguire il corteo funebre che ha portato la bara di legno chiaro dalla chiesa parrocchiale del centro del paese dell'Altopiano della Paganella al vicino cimitero dove ora riposano le spoglie del quarantaduenne.

La cui morte oltre ad aver suscitato dolore, continuerà ad essere accompagnata dagli interrogativi di chi conosceva Alessio Agostini: l'imprenditore non solo aveva potuto lasciare il carcere, ma molto probabilmente avrebbe vista accolta a breve la richiesta di riacquisire la libertà - al pari del fratello Gabriele - che il suo legale aveva presentato proprio poche ore prima della tragedia. Era diventato padre da poche settimane e - dopo il peso che senza dubbio lo aveva oppresso nelle prime fasi dell'inchiesta - senza dubbio il quadro non avrebbe potuto che migliorare per lui. Anche per questo ieri, come da dieci giorni a questa parte, il dolore di chi ha voluto salutarlo non ha potuto che farsi ancora più amaro.

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