Mezzolombardo

Omicidio Panic, la famiglia torna in paese. Milka: “Grazie a tutti per l’aiuto”

Un mese fa la tragedia: Bojan ha ucciso il padre che si stava scagliando contro la madre. La donna: “Periodo drammatico, sono stata accanto ai miei figli”. Dal primo maggio il nucleo si è trasferito in un alloggio attraverso l'aiuto del "Tavolo della solidarietà”

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di Marica Viganò

MEZZOLOMBARDO. Tornare alla quotidianità non è affatto facile per Bojan Panic, 19 anni, indagato l'omicidio del padre. L'obiettivo di ritrovare un po' di pace dopo i tumulti dell'animo non è semplice neppure per il fratello di 17 anni e per la madre Milka. Eppure, passo dopo passo, giorno dopo giorno, le consuetudini - studio, lavoro, hobby - si ritrovano e all'orizzonte spunta uno spiraglio di serenità: dal primo maggio la famiglia è rientrata a Mezzolombardo, alloggiata in un appartamento messo a disposizione dal "Tavolo della solidarietà", in attesa che l'abitazione in cui è avvenuta la tragedia venga dissequestrata.

«Ringrazio il sindaco e la comunità di Mezzolombardo per avermi aiutata, per essermi stati vicini in questo periodo drammatico. Voglio ringraziare i servizi, la scuola e i miei colleghi di lavoro per avermi sostenuta in ogni momento. Grazie a loro ho potuto stare vicino ai miei figli» evidenzia Milka.

È passato un mese esatto dalla morte di Simeun Panic, 46 anni, colpito con quattro coltellate dal figlio maggiore. La tragedia si era consumata nell'appartamento in via Frecce Tricolori a Mezzolombardo, dove la famiglia viveva da una decina di mesi. All'1.30 di notte, come ricostruito dai carabinieri, l'uomo aveva fatto irruzione nella camera dove dormivano i figli e la moglie, scagliandosi per l'ennesima volta contro la donna. È stato a quel punto, per proteggere la madre, che il giovane ha impugnato il coltello.

Arrestato per omicidio aggravato, Bojan era tornato libero per decisione della stessa procura neppure 24 ore dopo. Assieme al fratello e alla madre era quindi stato ospitato da parenti in Alto Adige. Riacquistata un po' di tranquillità, Milka è rientrata al lavoro nel negozio Action, al centro commerciale Rotalcenter a Mezzolombardo, mentre il figlio minore ha ripreso le lezioni all'istituto tecnico Galilei di Bolzano, dove studia anche Bojan.

Ma quest'ultimo ancora non se la sente di tornare in aula. «Un ringraziamento va alla scuola e in particolare alla dirigente Paola Burzacca, con cui c'è un dialogo continuo. Si stanno infatti valutando le prospettive di reinserimento di Bojan e da parte dell'istituto superiore c'è la disponibilità a valutare percorsi individualizzati e specifici - spiega l'avvocata Veronica Manca, che difende il 19enne - Da evidenziare è anche il grande supporto dato dal territorio alla famiglia Panic, che ha consentito a distanza di un mese una ripresa su tutti i fronti».

Bojan ha intenzione di tornare a scuola: continua a studiare da casa, come spiega l'avvocata Manca, e sta seguendo un percorso psicologico.

«Alla signora Milka ho detto: "Le porte del Comune sono aperte" - evidenzia il sindaco di Mezzolombardo Michele Dalfovo - Come amministrazione ci siamo mossi subito, sia per quanto è di nostra competenza che attivando il servizio di assistenza sociale della Comunità di valle e l'assessorato provinciale alla salute per un supporto dal punto di vista psicologico alla signora e ai due figli. A Mezzolombardo abbiamo trovato un alloggio in cui la famiglia potrà stare per due mesi: dell'affitto se ne occupa il Tavolo della solidarietà, formato da diverse associazioni del territorio e da Caritas, Acli e Comune. Il Tavolo chiede ai beneficiari un impegno a restituire l'aiuto ricevuto attraverso ore di volontariato: la signora Milka ed i figli si sono subito resi disponibili a dare una mano alla comunità».

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