Sentenza / L’incidente

Omicidio stradale, l’Appello ribalta la sentenza di primo grado: assolto Facchinelli per la morte del medico

Il 24 ottobre 2016 il dottor Fabio Cappelleti fu investito a San Michele. “Il fatto non costituire reato” per il secondo automobilista che lo travolse, ma condanna confermata per il responsabile

di Marica Viganò

SAN MICHELE ALL’ADIGE. Un'assoluzione con formula piena e una condanna per la morte del dottor Fabio Cappelletti, investito a San Michele all'Adige sulla statale del Brennero, in una serata piovosa di fine ottobre di sei anni fa.

La corte d'appello di Trento ha ribaltato in parte il giudizio di primo grado: è stata confermata la condanna per omicidio stradale a 5 anni e 4 mesi per Luca Giuliani, l'automobilista di Mezzocorona che centrò il medico e lo proiettò sull'altra carreggiata, mentre è stato assolto perché il fatto non costituisce reato Gianni Facchinelli, l'uomo di San Michele che al volante di un'Audi 3 investì il medico e ne causò il decesso.

Erano circa le 19 del 24 ottobre 2016 e il dottor Cappelletti, conosciutissimo e stimato medico di base e omeopata, aveva da poco terminato il lavoro in ambulatorio. Presa la bicicletta, superò il ponte ciclopedonale sull'Adige quando, all'altezza del mobilificio Lochner, mentre stava attraversando la strada venne investito dalla Fiat Punto condotta da Giuliani, che procedeva in direzione sud in un tratto con limite di 50 chilometri orari e che non si fermò, dandosi alla fuga. Il medico, dopo quel primo urto, venne scaraventato sulla corsia opposta nel momento in cui stava sopraggiungendo da Trento l'Audi condotta da Facchinelli.

Secondo la ricostruzione della procura, in base ai rilievi approfonditi fatti dalla polizia stradale ed alla relazione del medico legale nominato dal pubblico ministero, il dottor Cappelletti dopo il primo urto era in vita, forse incosciente perché svenuto: Facchinelli si trovò davanti quel corpo immobile e, secondo la tesi sostenuta dalla difesa e ieri accolta dai giudici dell'appello, non potè evitare l'impatto, causandone il decesso. In primo grado l'automobilista responsabile del secondo e fatale investimento venne condannato ad un anno, pena sospesa.

Ora l'assoluzione, che è stata accolta con profonda commozione da Gianni Facchinelli, assistito dagli avvocati Maria a Beccara e Andrea de Bertolini. Commozione e comprensibile sollievo: per Facchinelli si chiude un'esperienza molto dolorosa. Quella maledetta sera ebbe un doppio shock: l'incidente prima e poi la scoperta che l'uomo travolto e ucciso era il dottor Cappelletti, medico da lui conosciuto e stimato sia dal punto di vista professionale che umano.

L'assoluzione è stata accolta con soddisfazione dagli avvocati a Beccara e de Bertolini: si è trattato di un caso molto complesso e la decisione dei giudici d'appello in merito alla posizione del secondo investitore è importante non solo dal punto di vista morale per l'imputato, ma anche dal punto di vista giuridico. Per la drammatica morte del dottor Cappelletti le indagini ravvisarono una doppia responsabilità, ma le condotte dei due imputati furono indipendenti tra loro e allo stesso tempo legate da un concorso di causa nell'esito dell'incidente: se il primo automobilista non avesse urtato il dottor Cappelletti, non si sarebbe verificato il secondo e fatale investimento.

E se l'Audi non fosse passata in quell'istante, il medico forse non sarebbe deceduto. Facchinelli, sotto shock, era presente all'arrivo dei soccorritori, mentre l'automobilista che provocò il primo incidente fece perdere le proprie tracce. Luca Giuliani, assistito nel procedimento dall'avvocato Andrea Antolini, non si fermò e venne arrestato alcuni giorni dopo dagli investigatori della squadra mobile, che lo identificarono grazie alle tracce di vernice della sua auto trovate sul luogo dell'incidente. Per Giuliani è stata confermata la sentenza di primo grado.

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