Il lutto / L’addio

Lavis si ferma per dare l’ultimo saluto a Paolo Rizzolli, il 18enne morto all’improvviso: “Persona straordinaria”

Martedì Paolo si era sentito male ed era stato portato in ospedale. Il quadro sarebbe parso da subito grave. Nel giro di pochi giorni la situazione è precipitata, fino alla morte, sopraggiunta venerdì, all'ospedale Santa Chiara di Trento.

LE IMMAGINI Lavis, addio a Paolo Rizzolli

LAVIS. "Non ti dimenticheremo mai, eri un grande”. Non è voluto mancare nessuno oggi, martedì 27 settembre, al funerale di Paolo Rizzolli, il 18enne morto all'improvviso, lasciando in un dolore che si fatica solo ad immaginare i suoi cari: mamma Karin, papà Michele, le sorelle Margherita e Miriam. E poi i nonni Ruggero, Maria Luisa e Liliana e la sua ragazza Agnese.

Martedì Paolo si era sentito male ed era stato portato in ospedale. Il quadro sarebbe parso da subito grave. Nel giro di pochi giorni la situazione è precipitata, fino alla morte, sopraggiunta venerdì, all'ospedale Santa Chiara di Trento. La comunità intera si era stretta alla famiglia, trattenendo il fiato e sperando nell'efficacia delle terapie.

Addio a Paolo Rizzolli, nessuno è voluto mancare al suo funerale

«La morte di Paolo ci ha tramortiti», dice Marta Dalmaso, vice preside dell'Arcivescovile e sua docente di greco e latino, esprimendo il cordoglio di tutti (Foto Panato)

Anche gli amici dell'oratorio di Lavis, che per lui era «una seconda casa», come dice don Lamberto Agostini e i compagni di classe del liceo classico dell'Arcivescovile, dove si era diplomato con il massimo dei voti, si sono uniti nella preghiera, attendendo una buona notizia che purtroppo non è arrivata. Ora è il momento del dolore, ma anche del ricordo grato e affettuoso di Paolo. Artista, poeta, animatore dell'oratorio e amico sincero.

«Ciao Rizzo!»: a Lavis tutta la comunità abbraccia per un’ultima volta Paolo Rizzoli

Grande commozione, in chiesa a Lavis, per il funerale di Paolo Rizzoli, il 18enne stroncato da un’infezione dal batterio escherichia coli.

«La morte di Paolo ci ha tramortiti», dice Marta Dalmaso, vice preside dell'Arcivescovile e sua docente di greco e latino, esprimendo il cordoglio di tutti. «Con lui abbiamo fatto un bellissimo lavoro nel corso del quinquennio. Aveva creatività, fantasia e grandi risorse, che ha sempre saputo mettere a frutto anno dopo anno, mostrando il meglio di sé. Aveva una sensibilità bellissima». Domenica i compagni di classe del 18enne si sono ritrovati a scuola, per cercare di affrontare insieme questa perdita improvvisa.

«Il ricordo di Paolo è davvero luminoso e bello - dice Dalmaso - I suoi compagni vogliono pensare in positivo ricordando la bella amicizia con lui. È stato un ragazzo di una simpatia travolgente. Nella sua semplicità e umiltà sapeva trasmettere tanta allegria e serenità. Paolo sapeva sdrammatizzare ogni situazione, ma non per superficialità o leggerezza, ma perché aveva dentro di sé una grande serenità. Sapeva essere un grande amico e aveva un atteggiamento sempre positivo nei nostri confronti e dei compagni. Era arguto e cordiale. Ci ha fatto tanto sorridere e pensare. Era una grande bella persona».

Dopo la maturità Paolo e i suoi compagni non si erano persi di vista. «Alcuni sono venuti a trovarci proprio il giorno in cui è stato male e anche lui sarebbe sicuramente passato a scuola, perché me lo aveva detto. C'era un bel legame», conferma la docente. Anche a Lavis la comunità ieri era affranta e ammutolita.

È stato un batterio a portarsi via Paolo Rizzolli, il diciottenne di Lavis spirato venerdì sera all'ospedale Santa Chiara di Trento. Un batterio della temibile famiglia degli escherichia coli, uno dei più rari ma anche dei più aggressivi, assunto probabilmente mangiando un latticino contaminato.

Per far luce sull'assurda fine di questo ragazzo della miglior gioventù lavisana, da venerdì sera sono febbrilmente al lavoro i carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità di Trento che anche nel pomeriggio di domenica 27 settembre hanno lungamente sentito il papà di Paolo, Michele, e i due coetanei con cui Paolo la settimana dal 12 al 18 settembre aveva trascorso dei giorni di vacanza in un villaggio turistico in Puglia.

Risalirebbe a quei giorni, infatti, la contaminazione alimentare risultata fatale al ragazzo. Sulla vicenda, ovviamente, ancora non è dato sapere nulla in ordine ad eventuali responsabilità, anche perché prima andranno fatti tutti i complessi riscontri del caso. I carabinieri coordinati dalla Procura della Repubblica di Trento proprio in questo verso stanno indirizzando le indagini.

 

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