Scuola / Il fatto

Furti alle elementari di Cavedine, e i ladri erano ragazzini della valle

Erano stati rubati tre computer: forse una “bravata”, ma ora sono denunciati per furto aggravato. Il vicepreside: “Quanto accaduto ci dispiace, ma vogliamo pensare che l’intervento delle forze dell’ordine serva a correggere un comportamento”

di Flavia Pedrini

CAVEDINE. Due incursioni. Un bottino di tre computer portatili. A distanza di qualche settimana dal duplice furto messo a segno alla scuola primaria di Cavedine i presunti responsabili sono stati individuati e denunciati. Si tratta di alcuni ragazzi della valle dei Laghi, tutti minorenni, che dovranno rispondere di furto aggravato. Parte della refurtiva è stata recuperata. A fare partire le indagini, condotte dai carabinieri con l'aiuto della polizia locale, era stata le denuncia arrivata dalla scuola.

«La prima sottrazione - spiega il professor Elia Giacomolli, collaboratore vicario della dirigente scolastica dell'Istituto comprensivo Valle dei Laghi - Dro - era avvenuta ad inizio settembre - Hanno approfittato di una porta chiusa in modo non corretto per entrare nella scuola». Probabilmente, dopo essere riusciti ad entrare una prima volta nell'edificio scolastico, i ragazzi hanno deciso di tentare un nuovo blitz nei giorni successivi. Più per una «bravata» probabilmente, che non spinti dal valore economico dei computer. Ma la speranza di tutti ora è che comprendano di avere sbagliato.

«Quanto accaduto dispiace, ma vogliamo pensare che l'intervento da parte delle forze dell'ordine sia un gesto di prevenzione e serva a correggere un comportamento. Questo, al di là di quanto è successo e del bene trafugato, è quello che conta. L'idea è sempre quella di prevenire e fare capire ai ragazzi le responsabilità connesse ai gesti che compiono. Un ragazzo che comprende il suo errore lo può correggere». In totale, come detto, sono tre i computer di classe che sono stati asportati. Pc che venivano utilizzati dai docenti per finalità didattiche e per il registro elettronico. Uno dei tre apparecchi elettronici è stato recuperato.

«Dopo la nostra denuncia sono scattati i controlli e un'attività di prevenzione condotta anche in collaborazione con l'amministrazione comunale», prosegue il docente. Una sinergia positiva tra istituzione e forze dell'ordine che ha consentito di individuare i responsabili. «Scuola e territorio collaborano da tempo in modo stretto», sottolinea Giacomolli. Il sindaco di Cavedine, David Angeli, ha messo a disposizione le risorse dell'amministrazione: «Negli anni passati - spiega - erano state posizionate delle telecamere a sorveglianza della scuola ed il nostro vigile, analizzando i nastri, è riuscito a cogliere proprio l'attimo in cui entravano nell'edificio. Le telecamere possono essere sicuramente uno strumento utile di tutela del patrimonio pubblico, perché è difficile controllare tutto il territorio. Ma voglio fare anche i complimenti al nostro vigile e ai carabinieri che sono intervenuti subito - conclude il sindaco - C'è stata una buona collaborazione da parte di tutti»

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