Giovo, quanta nostalgia per la Festa dell'Uva che quest'anno è saltata

di Viviana Brugnara

L'altroieri, quarta domenica di settembre, il pensiero di molti a Giovo, in valle di Cembra, guardando il calendario, è andato sicuramente alla Festa dell’Uva che quest’anno il virus ha fermato. Una festa tenace, che si svolge ininterrottamente a Verla dal 1958 (nella foto il carro La Terra Promessa), nata con la sola sfilata e che poi nel corso degli anni ha raggiunto una popolarità che va ben oltre i confini regionali.
Ma questa manifestazione non è solo una semplice “festa”, fatta (come vuole l’acrostico) di folklore, enogasronomia, sport, territorio e arte, ma è molto di più. È uno di quegli appuntamenti fissi che scandiscono il passare degli anni, il divenire delle stagioni, che danno la certezza di un rito, quasi atavico, che si ripete, che avvolge la comunità e la coinvolge.

Tante, tantissime persone in questi decenni ne hanno fatto parte, in modi e con ruoli diversi. C’è chi è cresciuto con questa festa, chi da bambino ha partecipato sfilando su qualche carro e che poi, con il passare degli anni, qualche carro si è trovato a realizzarlo. C’è chi si è speso nell’organizzazione, chi ha proposto stand di vari tipi, chi ha scattato foto e realizzato mostre, chi ha suonato, cantato, parlato della storia di questa terra e dei suoi vini.
La Festa dell’Uva è il tramandarsi di una tradizione genuina, che ha saputo rinnovarsi senza perdere mai la sua natura più profonda e l’evento attorno al quale tutto ruota: la sfilata dei carri allegorici. Nata per celebrare l’uva e il vino, come segno di ringraziamento di una comunità verso la propria terra, oggi è divenuta un appuntamento partecipato, sentito e conteso tra i vari gruppi allestitori che ogni anno si impegnano per dare nuove forme alle allegorie presentate. Ieri, sulla pagina Facebook della Festa dell’Uva, la Pro Loco di Giovo, organizzatrice dell’evento, ha pubblicato un video con una serie di scatti di molti carri allegorici storici e la dedica “tutto questo non basta per dimenticarti”.

In questi anni, ogni lunedì come oggi, all’indomani della Festa, su questo giornale sono state scritte migliaia di parole, classifiche dei carri in concorso e resoconti sulla riaffermazione che di anno in anno questa festa riusciva a dimostrare. Oggi il resoconto di cui si può parlare è quello emotivo e riporta il pensiero di molti agli anni passati, a ricordi incancellabili che parlano di amicizia, divertimento e bellezza. Tutta quella bellezza che solo chi ha vissuto la magia della Festa dell’Uva può conoscere, ricordare e amare.

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