Lavis, patto Comune-associazioni per le attività sportive all'aperto

di Nicola Baldo

Delle palestre a cielo aperto. Dove non trovino spazio solamente lo sport e l'attività fisica, bensì anche l'incontro e la socializzazione. Creando delle belle occasioni per i giovani e giovanissimi lavisani che, dopo mesi vissuti obbligatoriamente chiusi in casa, potranno così tornare ad abbracciarsi (con le dovute distanze, s'intende) e giocare insieme. Il progetto, ideato e valorizzato dal vicesindaco nonché assessore allo sport Luca Paolazzi (foto), prevede il coinvolgimento diretto di tutte le palestre e le associazioni sportive della borgata lavisana.

Che stringeranno un «patto di collaborazione» con l'amministrazione comunale, prendendo in affidamento a titolo gratuito uno spazio a cielo aperto di Lavis in cui fare attività. «Perchè come dico spesso lo sport non è solo attività fisica e motoria, è innanzitutto un diritto, uno strumento di integrazione, inclusione e coesione sociale, una palestra civile e civica - commenta Paolazzi - che garantisce il miglioramento della condizione fisica e psichica dell'individuo e quindi della salute di tutta la comunità. Per questo ho avviato un confronto con lo sport lavisano, prima attraverso la somministrazione di un questionario allo scopo di rilevare l'interesse a fare attività sportiva nei prossimi mesi e poi, con una videoconferenza, per condividere una possibile soluzione».

In determinati orari della settimana le diverse associazioni potranno utilizzare alcuni spazi pubblici della comunità, dal campo sportivo in località Torbisi all'anfiteatro del Parco Urbano, dal campetto da basket nel piazzale delle scuole medie fino ai campetti all'interno del parco di via Rosmini. Stringendo questo patto l'amministrazione comunale mette a disposizione l'area mentre le singole associazioni si impegnano a mantenerlo pulito e funzionante, occupandosi anche di far osservare tutte quelle norme sanitarie e distanziamento obbligatorie in questa fase storica. Sempre sotto il punto di vista dello sport come bene comune, in questo modo associazioni e gruppi sportivi potranno prendersi cura della «cosa pubblica». Sperimentando, di fatto, anche un nuovo modello di gestione degli spazi pubblici, nel quale Comune, cittadini ed associazioni proseguono di pari passo. Ancora per un po', si teme almeno fino agosto, sarà impossibile per le società sportive dilettantistiche - e sorrette da soli volontari - poter utilizzare le palestre.

Ad aver detto di sì all'amministrazione comunale praticamente tutte le associazioni sportive di Lavis, dal calcio di Us Lavis e Paganella fino alla pallacanestro, pallavolo, ginnastica, judo, tennis tavolo ed altri, oltre alle palestre private. Che potranno contare su alcune aree pubbliche dove poter proseguire la propria attività. E chissà che questa esperienza, forzata perché indotta dalla pandemia, non possa anche diventare un esperimento per il futuro. Ovvero non possa diventare apripista di una serie di iniziative ed attività da svolgere, nei mesi caldi of course, a cielo aperto. Non perché costretti, ma per ravvivare ulteriormente le future estati lavisane.

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