Rifugio Potzmauer, si apre con cucina self-service e tavoli distanti nel prato

di Gigi Zoppello

Il Rifugio Potzmauer, una delle mete amate dai trentini sulla dorsale sopra i Masi Alti di Grumes in Val di Cembra, punta a riaprire il 18 maggio e sta già studiando le soluzioni. Come ha annunciato il gestore Roberto Leonardi «Rob del Potz» in questi giorni, «Ci stiamo organizzando per il dopo “Covid”. 

Vi aspettiamo con 7000 mq. di prato con aria buona cucina a menu fisso con alternativa vegetariana,vegana, celiaca tutto a self/service con le giuste distanze… sarà interessante e magari più bello di prima».

Roberto, come vi organizzerete per la ristorazione?

«La soluzione è quella che abbiamo sempre fatto per i grandi eventi, come il Festival delle Fisarmoniche o i Suoni delle Dolomiti. Prima si faceva senza mascherine o guanti, adesso ci doteremo delle protezioni. In pratica, i nostri ospiti accedono dal retro del rifugio, dove offriamo loro un vassoio con posate e stoviglie bio completamente compostabili, in modo che poi vada tutto nel riciclo dell’organico. Come sempre menu alpino, oppure vegetariano, ma anche vegan e per celiaci. Non dovendo lavare i piatti, il sistema è molto più facile da gestire».

E le distanze? Come si fa?

«Il Potzmauer fortunatamente ha una grande prato davanti, intendiamo chiedere al Comune di poter mettere 20 tavoli all’aperto, distanziati di 10 metri uno dall’altro. Noi non abbiamo problemi; più difficile per i rifugi di alta quota che magari hanno poco spazio e sono arroccati sulla roccia...»

Quindi partite il 18 maggio?

«Mah, non c’è niente di certo, però siccome si parla insistentemente di riapertura il 18 maggio di bar e ristoranti... speriamo che sia vero e noi lavoriamo per quella data. Anche perché noi come tutti stiamo perdendo parecchi soldi. Io ho 4 mila euro di spese fisse al mese, e senza incassi... è veramente dura».

Non avete aiuti?

«Finora, non si è visto niente dall’ente pubblico. Cioé ti fanno fare debiti in banca, ma quello non è aiutare. C’è bisogno di un sostegno a fondo perduto; se invece mi obblighi ad andare dalla banca a fare un prestito, che poi devo restituire con interessi e tasse... allora mi arrangio. Anche i famosi 400 milioni dell’Europa: se li dai alle banche che poi li danno a noi imprenditori, non cambia la musica. Mi dispiace, ma così non va bene».

Avete già pensato alla riapertura anche per il pernottamento?

«Intanto apriamo i weekend con la ristorazione. Poi dal 20 giugno, come tutti i rifugi del Trentino, vediamo di aprire quotidianamente. Per il dormire è un problema, io in camerata ho 20 posti ma ovviamente con il distanziamento, dovrò ridurli a 10. Per fortuna qui al Potzmauer abbiamo anche due tende montate, la yurta mongola da 4 persone e un teepee indiano da 3, che per le famiglie possono andare bene».

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