Porfido, terremoto alla Sogeca il presidente Ceolan lascia "Ostilità nei miei confronti"

di Giorgia Cardini

Una situazione di «ostilità», manifestata fin dall’inizio, ha portato Ivo Ceolan a rassegnare nei giorni scorsi le proprie dimissioni dalla presidenza di Sogeca srl.
Il suo mandato è durato meno di un anno: nominato a settembre dello scorso anno alla guida della società, che da 16 anni è il braccio operativo del Comune di Albiano per quanto riguarda la gestione delle cave di porfido (e da poco è partecipata all’1% anche dal Comune di Fornace), l’ex dirigente generale del Comune di Rovereto ed ex commissario straordinario del Comune di Lona Lases (mandato concluso pochi mesi prima di essere chiamato in Sogeca), ha comunicato con una lettera inviata alla sindaca Erna Pisetta le ragioni delle sue dimissioni.
Dottor Ceolan, perché lascia Sogeca a così pochi mesi dalla sua nomina?
«Sono pensionato e, da quando ho lasciato il mio posto a Rovereto, mi sono stati proposti incarichi vari, che ho sempre accettato volentieri per fare qualcosa di utile per la società, per affrontare problemi nuovi e anche per riempire il mio tempo di cose interessanti. Ma questa esperienza, da utile e interessante che poteva essere, si è rivelata faticosa e difficile, soprattutto per l’ostilità dimostratami fin dall’inizio dal direttore Lorenzo Stenico».
Ostilità? E per quale motivo?
«Abbiamo cercato di capirlo, io, la sindaca Erna Pisetta e l’assessore Giuliano Ravanelli (nel Cda con me e con cui ho sempre avuto rapporti cordiali), ma è stato difficile. Comunque sia, dopo un periodo iniziale di rapporti tesi, questi sono diventati puramente formali. Ma poi, quando ho chiesto al direttore cose normati come il rendiconto dell’attività 2018 e i programmi di lavoro per il 2019, l’ostilità si è manifestata nuovamente in modo aperto».
Forse, dottor Ceolan, ha guardato cose che non avrebbe dovuto guardare?
«Mi chiede se qui ci sono irregolarità? Lo escludo. Io non sono un tecnico, ma il mio poteva essere un contributo gestionale, amministrativo a un organo tecnico che deve fare una serie di controlli e verifiche. Credo che ci si sia stato un problema di rispetto dei ruoli, invece. Mentre, anche in una società così piccola (tre dipendenti), ci sono ruoli da rispettare e che non sono stati rispettati. Per questo me ne vado».
D’accordo, ma verso il precedente presidente non c’erano state ostilità. E prima che in Sogeca lei era stato commissario straordinario a Lona Lases e si sa che è intervenuto per rimettere a posto un po’ di cose, in quel Comune.
«Che io possa essere stato visto come un “commissario” anche di Sogeca è vero, ma so distinguere i ruoli e questo non era il compito che ero stato chiamato a svolgere».
La sindaca non ha cercato di trattenerla?
«Pisetta e Ravanelli sanno tutto. Ma è chiaro che un direttore lì da anni nessuno lo mette in discussione, mentre un presidente lo si sostituisce in due giorni».
Lei rinuncia a un incarico remunerato?
«No, era puro volontariato: da pensionato devo fare le cose gratis e non posso neppure essere rimborsato per i viaggi. Non ho accettato questo incarico per soldi, ma certo che se uno lavora gratis ed è pure osteggiato...».

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