Paganella e Rotaliana, guardia medica riattivata ma non di notte

 Sindaci sul piede di guerra a seguito della lettera dell’Azienda sanitaria che comunica la soppressione della guardia medica notturna.
La circolare ricevuta da Daniela Zanon, responsabile del Distretto sanitario di Cles nel quale rientrano anche la Comunità della Paganella e la Comunità Rotaliana Koenigsberg, informa i medici e gli amministratori dei due ambiti territoriali che dal 1° dicembre è stato riattivato il servizio della guardia medica nelle giornate prefestive e festive, con orario dalle 8 alle 20, ma nelle ore notturne i pazienti dovranno rivolgersi alla postazione di Mezzolombardo. 
«Tale modalità organizzativa - si legge nella nota informativa - si è resa necessaria a causa del mancato reperimento di medici disponibili ad accettare incarichi di continuità assistenziale». 
L’Azienda sanitaria farà di tutto, assicura la dottoressa Zanon, per ripristinare quanto prima questo servizio. Però, subito si sono lamentati gli albergatori poiché a Natale, con il gran pienone e le prenotazioni già confermate, l’altopiano sarà invaso da più di trentamila turisti. Come si fa a privare una località turistica, come la Paganella, di un servizio indispensabile non solo per i suoi abitanti? 
Non si è fatta attendere la risposta dei cinque sindaci che, interpretando le preoccupazioni dei residenti e degli operatori turistici, chiederanno un incontro urgente con gli assessori provinciali alla salute, Stefania Segnana, e al turismo,Roberto Failoni.
I sindaci ricordano che, con nota del 12 ottobre 2016, il precedente assessore alla salute, Luca Zeni, aveva già depotenziato il servizio di guardia medica limitandolo solo nelle stagioni turistiche, poiché il parametro nazionale stabilisce la presenza di una «continuità assistenziale» con un medico ogni 5.000 abitanti. La Paganella, con i suoi 4.800 residenti, non raggiunge la soglia stabilita e quindi non ha diritto ad avere una guardia medica, salvo nelle stagioni turistiche in via del tutto eccezionale per non penalizzare l’economia turistica.
Nella loro risposta i sindaci evidenziano che il contesto della Paganella è quello con il maggiore indice di presenze turistiche di tutto il Trentino; con 600.000 ospiti durante la stagione invernale, che vanno ad aggiungersi ai poco meno dei 5.000 abitanti, il servizio sanitario deve essere garantito. I sindaci definiscono «assurda» la situazione sanitaria in Trentino, poiché la soluzione sarebbe di impiegare i medici della Scuola di specializzazione di medicina generale, patrocinata e finanziata dalla Pat. Però, la normativa sancisce che questi giovani medici possono svolgere la loro attività professionale solo fuori dalla nostra provincia. Che senso ha per la Provincia, si chiedono i sindaci, finanziare una scuola quando i medici non possono svolgere la professione in Trentino? Inoltre, i dati confermano che le stagioni turistiche si sono allungate di parecchie settimane, specie in estate, e con la soluzione proposta dei medici tirocinanti sarebbe pure possibile ripristinare il servizio della guardia medica per tutto l’anno, così come era fino a due anni fa. Ciò che importa, adesso, è coprire il servizio fin da subito essendoci già da questa settimana degli eventi che richiameranno migliaia di turisti. Il Trentino non farebbe certo una bella figura a mandare di notte i pazienti fino a Mezzolombardo, tenuto conto della distanza e delle strade ghiacciate. Suona poi in maniera abbastanza stonata «l’indisponibilità di medici», quando si sa benissimo che i neolaureati non aspettano altro che iniziare la loro carriera, come tutti, svolgendo il servizio di continuità assistenziale. Infine, la mancanza di una guardia medica notturna inciderebbe sulle chiamate al 112 poiché il ticket del pronto soccorso per un «Codice bianco» costerebbe sempre meno di una parcella per visita medica notturna in regime privatistico. E sarebbero ulteriori costi che graverebbero sul sistema sanitario pubblico.

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