Tigli di Mezzolombardo, in campo il difensore civico

di Gigi Zoppello

Il referendum sui tigli si farà e il Comitato si rivolgerà al Difensore Civico per esercitare il proprio diritto (ed il diritto della popolazione) ad una consultazione popolare.
L’ultimo consiglio comunale era chiamato a esprimere un parere sulla legittimità del quesito del referendum indetto dal Comitato «Sotto i tigli». Secondo le opposizioni - che infatti hanno abbandonato l’aula - il sindaco Christian Girardi e la maggioranza non potevano portare come argomentazione la fattibilità o meno del progetto, ma solo esprimere un parere di conformità del quesito. Di diverso avviso la maggioranza che ha dichiarato «irrealizzabile quello che il quesito propone», e per voce del sindaco ha riferito che «se questo referendum si facesse, io il giorno dopo straccerei il risultato perché non realizzabile tecnicamente».
 
Ora il Comitato intende proseguire: «Sono due anni che portiamo pazienza, abbiamo fatto tutto quello che ci hanno chiesto, abbiamo agito sempre alla luce del sole, abbiamo partecipato a moltissime riunioni in Provincia proposte dal Comune, ed alla fine sentiamo che il sindaco non ha alcuna intenzione di ascoltare nemmeno i massimi vertici della Provincia che hanno elaborato un progetto condiviso».
Per il Comitato «l’assessore provinciale Gilmozzi ci ha messo a disposizione i tre dirigenti del Servizio Strade, del Servizio Foreste e del Servizio Tutela del Paesaggio. Evidentemente la loro competenza è ritenuta nulla dal Comune di Mezzolombardo, e non si capisce il perché di tanto accanimento».
 
Ora «Sotto i tigli» si rivolgerà al Difensore Civico («è la terza volta; nelle due precedenti l’Autorità ha chiesto a Girardi un colloquio di persona che non ci risulta essere mai avvenuto») poiché «è l’uico strumento che ci rimane».
Il Comitato è così convinto di poter far votare la popolazione, smentendo nei contenuti anche alcune affermazioni di Girardi. «Ha detto in aula, per l’ennesima volta, che contro il progetto della Commissione Provinciale vi è il parere negativo di polizia locale e Trentino Trasporti perché “restringendo la carreggiata di un metro, agli incroci ci sarebbero problemi a far passare i mezzi”. Ebbene questo non è vero: i vigili urbani non hanno dato pareri, ma si sono appellati all’Autorità superiore, cioé il Servizio Strade della provincia che ha elaborato il progetto. E in quanto a Trentino Trasporti, abbiamo le foto degli autobus e corriere che con i birilli fanno le prove: senza alcun problema».
 
Ma oltre a questo - secondo il Comitato - «il problema non si porrebbe perché in prossimità degli incroci la carreggiata non viene ridotta assolutamente. E casomai vi fosse qualche problema con un tiglio sull’incrocio, nessuno è contrario a sostituirlo con una pianta di altro tipo di adeguate dimensioni, ma solo in caso di necessità». Anche recuperando i 25 centimetri dello scolmatoio dell’acqua, lo spazio ci sarebbe tutto.
Ma per il Comitato, oltre tutto, il problema è di mentalità: «Anche Mauro Gilmozzi nelle nostre riunioni cercò di far capire a Girardi che ovunque si cerca di evolvere la vivibilità dei paesi verso un approccio più verde. A Mezzolombardo invece il sindaco continua a parlare di “pericolo per gli automobilisti”, quando in tutto il Trentino si cerca di ridurre il traffico e salvaguardare la vivibilità pedonale; lui pensa solo a incrementare il traffico di auto. E di questo risponderà nel referendum».

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