Negata la casa ex forestali ai profughi: è priva dell'agibilità

La questione immigrati è approdata in consiglio comunale a Mezzolombardo. I gruppi di minoranza, tranne l’Upt, hanno presentato una mozione per comprendere le posizioni della giunta e soprattutto per impegnare il sindaco affinchè ci sia sensibilità rispetto ad un dramma umano che non può essere trattato con leggerezza e strumentalizzato nel teatrino della politica, quella che vola bassa, quella con la p minuscola, molto minuscola.
 
Durante la discussione del punto, in sala, era presente una giovane donna africana, profuga e residente presso un’abitazione messa a disposizione di privati, con il proprio bambino di appena 9 mesi. Il miglior modo per rendersi conto dell’irrilevanza delle differenze - il colore delle pelle, la religione, la lingua - è catturare la normalità. E cosa c’è di più bello, e normale, di una mamma che stringe in braccio il proprio bambino con amore? Torniamo alla seduta del consiglio.
 
Il sindaco Christian Girardi (foto) ha rigettato l’accusa di essere insensibile rispetto alla questione immigrazione. Non spetta a lui - questo il sunto del suo ragionamento - fare scelte di politica internazionale, né tantomeno di determinare i flussi migratori. Tuttavia un’amministrazione ha l’obbligo di far rispettare le regole, le norme di sicurezza e di igiene proprio a difesa dei soggetti più deboli.
 
Da qui la scelta dell’amministrazione di rigettare l’ipotesi paventata dalla Provincia dell’abitazione di ex forestali alla Rupe: mancherebbe l’agibilità.«E poi - ha chiosato il sindaco - non crediamo che 9 persone (non nuclei familiari) possano vivere bene in un’abitazione fra l’altro ad oltre 2 km dal centro».
 
Girardi è stato incalzato con forza sia dal Pd che da Mezzolombardo Partecipa. I consiglieri democratici hanno sottolineato come certe posizioni intransigenti sono dettate dalla volontà di cavalcare la paura a fronte di numeri che non possono nei fatti rappresentare un problema.
 
Mezzolombardo Partecipa ha invece evidenziato come la questione sia epocale se non amministrata. E negli anni sarà compito delle istituzioni assumersi responsabilità senza cavalcare facili la paura del diverso.

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