Frutteti in Val di Cembra: acqua dal torrente Avisio

di Giorgia Cardini

Arriva, l’acqua tanto desiderata dagli agricoltori della Valle di Cembra per bagnare i 900 ettari di vigneti, meleti, piccoli frutti e altre colture, che impreziosiscono i versanti della valle e danno da vivere a molte famiglie. Arriva: non dal cielo, cui si guarda sempre con speranza, ma dal fondovalle.
 
Il 3 luglio il Servizio gestione risorse idriche della Provincia ha infatti accolto la richiesta, presentata un mese fa dal Consorzio di Miglioramento Fondiario di 2° grado della vallata, per derivare una portata d’acqua pari a 60 litri al secondo medi e massimi, a scopo irriguo, dal torrente Avisio. La concessione, temporanea, è valida da ieri al 30 settembre prossimo.
Ed è acqua davvero benedetta, perché un anno così siccitoso non si vedeva da lustri o forse non si è mai visto e il bacino artificiale delle Piazze, nel comune di Bedollo, è sotto il livello minimo stabilito per poter attingervi, tirando su quei 71 l/S (con punte massime fino a 300) concessi, dal 2006, allo stesso Consorzio.
 
Il pelo del lago, secondo le ultime misurazioni, è infatti ora a 1.017 metri sul livello del mare mentre ne servono 1.019 per il prelievo a uso irriguo che interessa i territori dei Consorzi di Miglioramento Fondiario di Palù - Serci, di Ville - Valternigo, di Ceola, di Lisignago, di Verla - Mosana, di Faver, di Piazzo, di Segonzano, di Valda e di Grumes.
A soccorso di questa concessione ora «bloccata», il Servizio gestione idriche aveva già rilasciato l’8 giugno il permesso di derivare acqua dal rio Regnana per la portata media di 50 l/s e massima di 100, fino al 30 settembre. 
Ma ai 100 litri dal rio Regnana non si arriva e, anche per questo, il Cmf di secondo grado si è fatto promotore di un progetto che dovrebbe risolvere in via definitiva i problemi legati alla siccità, pompando dall’Avisio appunto l’acqua che serve.
Per ora in modo provvisorio, tramite un’opera mobile sotto il Ponte dell’Amicizia (nella foto) del costo di circa 300mila euro; ma poi con un lavoro di costo ben più elevato, pari a 1,3 milioni, che affranchi le campagne cembrane dall’attingimento nel lago delle Piazze.
 
Il progetto di derivazione provvisoria, firmato dall’ingegnere Andrea Zanetti, ha avuto quindi il via libera di tutti i servizi provinciali interpellati: prevede il prelievo a quota 453 mediante un’opera di presa in alveo. L’acqua, convogliata in un pozzetto, tramite una pompa che dovrà avere le caratteristiche tecniche atte a non superare i 60 l/s, verrà poi immessa nella rete irrigua alimentando la stessa tubazione esistente per la derivazione dal lago delle Piazze. Ma attenzione: la concessione è subordinata al rispetto di un importante parametro (box a sinistra): perché anche più a valle, c’è bisogno dell’acqua dell’Avisio. 
 

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