Salute in Trentino, il medico senza laurea Un paziente: «Come siamo stati curati?»

«Se vengo a scoprire che da due anni il mio medico di base risulta non laureato o non ha svolto l’esame di stato, cosa devo fare?».

La domanda, se la pone un uomo dopo che nei giorni scorsi ha letto su l’Adige la vicenda, ancora da chiarire nei dettagli, di un medico di base di un paese a nord di Trento a cui l’Azienda sanitaria contesta un’accusa pesantissima: avere esercitato la professione medica senza mai avere conseguito la laurea.

L’Azienda sanitaria - come ha dichiarato lo stesso direttore generale Paolo Bordon - ha quindi trasmesso nei giorni scorsi alla Procura della Repubblica il fascicolo.

Il diretto interessato dopo la lettera di contestazione ha presentato le dimissioni «per motivi di salute» e respinge con forza l’accusa e replica che tutto nasce da un semplice disguido: «Ho già detto che porterò il certificato di laurea, ma in questo momento non posso muovermi per motivi di salute» ha fatto sapere quando è scoppiato il caso.

«Quando ho letto l’articolo - dice il suo ormai ex paziente - mi è venuto subito in mente che poteva essere il mio medico. Allora l’ho chiamato e lui, gentilissimo come sempre, mi ha detto che era dimissionario per motivi di salute. Mi è dispiaciuto e quando sono andato in ambulatorio ho chiesto alcune informazioni e mi è stato fatto capire che l’articolo parlava del “mio” medico».

Una situazione delicata per tanti motivi perché sulla salute non si scherza. A questo punto il signore in questione vuole vederci chiaro: «Mi facevo e faccio delle domande: sono stato curato bene in questi anni? E con me tutti gli altri pazienti? Ecco perché ho spedito una email all’Azienda Sanitaria e ho chiamato l’assessorato per avere delle risposte. Innanzitutto sapere se la persona di cui si parla è il mio medico; secondo verificare cosa ha fatto e come ha curato le persone».

L’uomo non lo fa per fare polemica ma non vuole nemmeno che tutto passi in cavalleria e precisa: «Credo che abbiamo, lo dico per tutte le persone che erano pazienti del dottore, il diritto di sapere. Le faccio un esempio: soffro da tempo di mal di schiena e quando mi sono rivolto al medico mi ha sempre sconsigliato di fare analisi o una Tac e diceva che bastava la tachipirina. Magari aveva anche ragione ma io ho sempre mal di schiena e ho dovuto arrangiarmi per saperne il motivo».

Se non avrà delle risposte cosa farà? «Intanto aspetto una comunicazione ufficiale da parte dell’Azienda Sanitaria che mi è stata promessa e poi vedrò se è il caso di tutelarmi anche dal punto di vista legale. Ma non vorrei arrivare a tanto. Chiedo solo di avere delle risposte che sono doverose. La sanità trentina nel suo complesso funziona, il medico che forse non era medico era davvero una persona sempre molto disponibile ma in questo caso non mi basta che mi dicano che il dottore si è dimesso. L’Azienda Sanitaria non può cavarsela così».

 

 

 

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