Polizia Locale, Lavis da solo non può stare ma con meno comuni associati sì

La mozione della Lega Nord che proponeva l’uscita di Lavis dal Corpo di Polizia locale Rotaliana Königsberg alla fine non è passata, ma la discussione che ha sortito ha fatto capire che il 1 marzo 2018, quando scadrà la proroga decisa in conferenza dei sindaci e ormai praticamente inevitabile, lo scenario cambierà in modo sostanziale. Diciamo subito che Lavis non potrà gestire in proprio i suoi vigili urbani, visto che ciò comporterebbe l’insostenibile perdita di 330 mila euro di contributo provinciale. Tuttavia, mantenendo il servizio associato su un numero ridotto di comuni rispetto a quello attuale, conserverebbe l’indispensabile contributo provinciale, aumentando la presenza degli agenti sul proprio territorio.
Ad illustrare le ipotesi fra le quali Lavis sarà chiamato nei prossimi mesi a scegliere un nuovo tipo di gestione della polizia locale, sono stati il sindaco Andrea Brugnara e il segretario generale Mariano Carlini. Il primo cittadino, nel rispondere alla capogruppo della Lega Nord Monica Ceccato, ha spiegato come si è mosso il Comune di Lavis all’interno dell’attuale consorzio di polizia locale, per cercare di migliorare le criticità del servizio. «Fin dal giorno in cui questa amministrazione si è insediata, essa ha ritenuto di poter migliorare l’operato della polizia locale arrivando all’assunzione di un nuovo comandante - ha ricordato Brugnara -. Non appena, però, in conferenza dei sindaci il sottoscritto ha avuto la sensazione che alcuni comuni iniziassero a fare ragionamenti diversi dal rafforzamento collettivo, che andavano nel verso di gestioni alternative del servizio basate su territori più piccoli, il bando per il nuovo comandante è stato ritirato». Una decisione presa, se così si può dire, in autotutela, visto che una volta assunto, il nuovo comandante sarebbe finito in carico al bilancio del Comune di Lavis per 65 mila euro l’anno. «Preso atto delle manovre in atto negli altri Comuni - ha proseguito il sindaco - anche noi ci siamo mossi per individuare un ventaglio di soluzioni future per Lavis».
A presentarle ai consiglieri, dopo un attento lavoro di raccolta dati e di confronto con la Provincia, è stato il segretario Carlini, che partendo dal costo del servizio nel 2016 di 246 mila euro, sui due piatti della bilancia di ogni ipotesi, ha posto costi e contributi da una parte e possibili servizi dall’altra. 
In buona sostanza, esclusa l’ipotesi che Lavis possa andare da solo perché ciò comporterebbe una spesa fuori portata di 579 mila euro, sono tre le soluzioni sul tappeto. La prima è quella contenuta nella bozza di proroga dell’attuale convezione Rotaliana Konigsberg, che individua due ambiti molto autonomi all’interno della stessa convenzione, praticamente con la sola figura del comandante a fare da collante per un costo (per le casse lavisane) di 252 mila euro.
La seconda ipotesi vedrebbe la riproposizione dell’ambito del vecchio Consorzio Avisio composto da Lavis, Zambana, Nave S.Rocco, Giovo, Albiano e Altavalle per un costo di circa 230 mila euro. La terza, infine ragiona su un ambito ancora più ristretto, limitato a Lavis Giovo, Zambana e Nave che a fronte di una spesa di 286 mila euro, permetterebbe a Lavis di poter mettere a maggior profitto il lavoro dei 12 agenti iscritti a libro paga.

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