Lavis rilancia sul Parco fluviale dell'Avisio Enzo Marcon "indica" il cammino

Ha tre talenti il Comune di Lavis: il fiume Avisio; le colline che lo circondano ed il Giardino Botanico Bortolotti detto «dei Ciucioi». Tre talenti che l’Amministrazione comunale intende far fruttare valorizzandone peculiarità in linea con una filosofia di turismo eco-sostenibile che si sta diffondendo in modo significativo. 
A rimestare il pentolone delle proposte e delle idee controllandone gusto e grado di cottura, è Enzo «Cic» Marcon, consigliere comunale ed anima «verde» del Pd lavisano. A lui il sindaco Andrea Brugnara ad inizio consiliatura ha affidato la delega per parco fluviale, doss Paion e Colline Avisiane, chiedendogli di riannodare i fili con il suo passato da consigliere ed assessore. Una scelta quasi obbligata, visto che Marcon va considerato l’ideatore dei progetti di valorizzazione dei tre ambiti citati nella delega. 
«Più che un trio, una trinità visto che parco fluviale, doss del Paion (e Giardino dei Ciucioi) e Colline Avisiane sono strettamente legati fra loro» spiega Marcon. Nei mesi trascorsi dall’insediamento della nuova Amministrazione, Marcon con gli assessori Ezio Dallagiacoma prima e Franco Castellan poi, ha ripreso in mano i vecchi progetti, rivedendoli e aggiornandoli dove necessario, con il fine di renderli funzionali ad un’offerta di passeggiate e brevi escursioni ad anello sul territorio di Lavis imperniate sui suoi «talenti» storico-naturalistici.
Di particolare attualità sono le novità legate al parco fluviale. «Finalmente non siamo più soli nel considerare l’ambiente dell’Avisio un qualcosa di unico, capace di incontrare il gusto di un turismo eco-sostenibile in espansione - premette Marcon -. Ho appreso con favore l’iniziativa di un gruppo di esploratori-camminatori che ha percorso le sponde dell’Avisio da Stramentizzo a Lavis per cercare di tracciare un sentiero. Il Comune di Lavis ha sempre creduto in questa potenzialità dell’Avisio e sarebbe bello che anche la Comunità della Val di Cembra iniziasse a farlo con convinzione, visti i mezzi economici di cui potrà disporre».
Tornando a Lavis, il progetto di parco fluviale redatto nel 2002/2003 (e realizzato dalla Provincia per le parti relative a briglie, accentramento dell’alveo del torrente e creazione delle passeggiate) dall’urbanista Fulvio Forrer (venuto a mancare) e dall’architetto Pier Paolo Botteon è stato rivisitato da quest’ultimo. «Tra le novità più significative - riassume Marcon - lo studio propone la realizzazione sulla sponda lavisana di un “portale” di accesso al torrente da Piazza Loreto che potrà essere ricavato spostando qualche metro a monte il portone di ferro che preclude l’accesso alla stradina che porta alla Serra di S.Giorgio. Due nuovi accessi in sicurezza vengono suggeriti anche sulla sponda trentina, all’altezza del ponte di ferro e di quello della statale 12. Tre interventi che garantirebbero la fruizione ad anello delle passeggiate lungo il corso d’acqua». 
Ma non è tutto. Il nuovo progetto ripropone la realizzazione di due sentieri ad anello - unibili in un unico tracciato con il sentiero di visita al Doss del Paion - con vista sull’Avisio: uno (che pare beneficerà di un contributo di 50 mila euro del Bim) sui territori di Lavis-Giovo, con partenza e arrivo alla chiesa di Lavis tra i terrazzi coltivati di Maso Franch, il doss del Paion e il Pristol (112 metri di dislivello) e l’altro in sinistra orografica dell’Avisio, su territorio del Comune di Trento, con partenza da San Lazzaro, salita agli abitati di Camparta, discesa alla Serra di S.Giorgio e rientro al punto di partenza (135 metri di dislivello).
Elemento di sintesi di questo impegno sul fiume, diventerebbe poi la cisterna ormai inutilizzata del vecchio acquedotto: «L’idea - conclude Marcon - è quella di trasformarla in piccolo museo naturalistico connesso a tutto il progetto, con collegamento al fiume e al Giardino dei Ciucioi».

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