Biomassa e turbativa d’asta A Cembra Comune parte civile

Il Comune di Cembra Lisignago ieri mattina si è costituito parte civile nel procedimento per turbativa d’asta per la realizzazione dell’impianto di cogenerazione a biomassa che vede imputati l’ex sindaca di Cembra Antonietta Nardin, l’ex assessora ai lavori pubblici Giovanna Paolazzi e i due rappresentanti della ditta Pyro-Max a cui l’opera fu commissionata, Andrea Bassetti e Roberto Mazzolini.
 
Un passo che l’amministrazione guidata da Damiano Zanotelli, rappresentata dall’avvocato Nicola Stolfi, aveva annunciato nei giorni scorsi e che ieri è stato formalizzato davanti al giudice per l’udienza preliminare Marco La Ganga
 
«A questa decisione - aveva spiegato il sindaco - siamo arrivati constatando come gran parte del danno che il Comune ha subito, sta subendo e ancora subirà (visto che c’è un mutuo da pagare), deriva dalle modalità con cui è stata scelta la ditta che ha realizzato l’impianto. Essa in buona sostanza non aveva i requisiti di esperienza per meritare tutta la fiducia che invece ha avuto». 
 
Dopo la costituzione di parte civile del Comune l’udienza è stata quindi rinviata al prossimo 16 marzo per la scelta del rito da parte degli imputati. Quello che pare certo è che le difese - gli avvocati Lorenzo Eccher per Nardin, Flavio Maria Bonazza per Paolazzi e Monica Baggia per i due imprenditori - siano pronte a dare battaglia. Pertanto è possibile che gli imputati scelgano di essere giudicati con un rito abbreviato (dunque sulla base degli atti, condizionandolo semmai ad una integrazione probatoria) o chiedano il proscioglimento, decidendo di affrontare un pubblico dibattimento nel caso in cui il giudice La Ganda dovesse invece di rinviarli a giudizio.
 
Per quanto riguarda l’accusa nella richiesta di rinvio a giudizio si sostiene che in concorso tra loro, Nardin in qualità di sindaco pro-tempore del Comune di Cembra, Paolazzi in qualità di assessore ai lavori pubblici, Mazzolini in qualità di amministratore unico e rappresentante della società Pyro-Max e Bassetti, in qualità di agente della società Pyro-Max che ha tenuto i rapporti con il Comune di Cembra, con mezzi fraudolenti avrebbero turbato la procedura di affidamento dei lavori per la realizzazione dell’impianto, agevolandone l’aggiudicazione alla ditta Pyro-Max.
 
In particolare sindaca e assessora, ancor prima di indire la seconda gara d’appalto (andata deserta la prima) avrebbero concordato con Bassetti, che agiva per conto della Pyro-Max, anche mediante incontri e riunioni presso i locali comunali, l’affidamento ad essi della realizzazione dell’impianto.

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