Monte di Mezzocorona teatro della caccia al record di dislivello di Jimmy Pellegrini

MEZZOCORONA - Per tutti voi che con una salita al Monte di Mezzocorna dal versante della funivia, fate gita e giornata. Ma anche per voi che siete i più sportivi della compagnia, che la  percorrete come allenamento, magari anche due volte mentre gli amici completano la prima, e vi sentite dei «superman». 
Bene, per tutti voi nessuno escluso, è il momento di impallidire: nelle 24 ore tra le 9.30 di sabato 5 e le 9.30 di domenica 6 novembre, Jimmy Pellegrini, 38enne di Laghetti di Egna campione di gare in montagna Ultra Trail, quella stessa salita vuole ripeterla ben 29 volte, scendendo ogni volta in funivia.
Sì, avete letto bene: ventinove.
«Questo è il totale che devo raggiungere se voglio battere il record mondiale di dislivello a piedi - spiega Jimmy, fratello minore di Yuri ottimo difensore esterno del Trento dell’era Bortoletto -. In realtà l’idea del record è nata dopo che io avevo manifestato l’interesse personale di vedere quante volte sarei riuscito a salire a piedi e scendere in funivia dal Monte di Mezzocorona».
Il cimento confidato all’amico di Mezzocorona Diego Kerschbaumer non più di due settimane fa, ha trovato entusiastica accoglienza nella borgata rotaliana e in un quattro e quattr’otto si è creato l’evento, mettendo nel mirino il record mondiale di dislivello a piedi nelle 24 ore siglato al Passo Tonale nel 2009 da un altro atleta trentino, Andrea Daprai, con 17.675 metri.
Al tentativo Pellegrini arriva al termine di una fantastica stagione su e giù dalle montagne di mezza Europa: «Delle 14 prove sopra i 50 chilometri a cui ho preso parte, nove le ho vinte e nelle restanti ho colto due secondi posti, un terzo, un quarto e un sesto, quest’ultimo in Coppa del Mondo». Di queste, la perla più bella e quella che fa dire che «Big Jimmy» possa essere l’uomo giusto per il record, l’ha colta in Svizzera: «Era una gara di 203 km che ho vinto 35 ore dopo il via...». 
Due cifre che rivelano come non siano certo la fatica o la paura di perdere il sonno a spaventare Pellegrini, che infatti si mostra molto tranquillo quando gli chiediamo se ritenga alla sua portata il record: «Direi di sì, anche se rispetto alle gare che affronto si solito qui correrò solo in salita. Questa può essere un’incognita, quindi non mi sbilancio oltre». Per preparare l’assalto, Jimmy non ha stravolto il suo modo di allenarsi: «Io corro tutti i giorni. Diciamo che da due settimane in qua lo faccio più spesso sul Monte di Mezzocorona».
In occasione della prova, la funivia si farà trovare puntuale alla stazione di monte ogni volta che il runner di Laghetti avrà completato a piedi i 623 metri di dislivello della salita: «I tre minuti e mezzo della discesa - spiega - li utilizzerò per alimentarmi e cambiarmi gli indumenti prima di ripartire».
Sarà in questa fase che l’assistenza di persone fidate diventerà fondamentale. Non cerca compagnia, invece, Pellegrini per le tante salite che dovrà mettere in fila: «Per carità, se qualcuno vuol condividere un pezzetto della mia fatica è ben accetto. Tuttavia a me piace la solitudine ed essere solo in una prova come questa credo sia preferibile. Per riuscire serve massima concentrazione e regolarità e la compagnia di qualcuno rischia di intaccare sia l’una che l’altra».
 
 
LA SCHEDA DI "BIG JIMMY"
Jimmy Pellegrini è nato a Trento il 16 luglio 1978. Cresciuto a Laghetti, vive ad Egna dove esercita la professione di osteopata con la moglie Monika da cui ha avuto tre figli: Greta, Lisa e Tristan. Sportivissimo fin da bambino, alle Ultra Trail in montagna è arrivato dopo aver praticato il calcio e, per oltre dieci anni, il triathlon sulle lunghe distanze. Con «motore» e testa ben rodati alla fatica, nelle gare di corsa sulle lunghissime distanze da tre anni  a questa parte Pellegrini - diventato ben presto, visti i risultati, testimonial di Mammut, Leki e Hoka OneOne - ha trovato il terreno dove esprimersi al meglio. E questo nonostante un fisico da corazziere (è alto 1 metro e 97 per 90 chilogrammi di peso), che a prima vista sembrerebbe sfavorirlo. In realtà «Big Jimmy» fa della resistenza il suo punto di forza ed è su quella che punta per entrare nel Guinness dei primati al posto del trJimmy Pellegrini è nato a Trento il 16 luglio 1978. Cresciuto a Laghetti, vive ad Egna dove esercita la professione di osteopata con la moglie Monika da cui ha avuto tre figli: Greta, Lisa e Tristan. Sportivissimo fin da bambino, alle Ultra Trail in montagna è arrivato dopo aver praticato il calcio e, per oltre dieci anni, il triathlon sulle lunghe distanze. Con «motore» e testa ben rodati alla fatica, nelle gare di corsa sulle lunghissime distanze da tre anni  a questa parte Pellegrini - diventato ben presto, visti i risultati, testimonial di Mammut, Leki e Hoka OneOne - ha trovato il terreno dove esprimersi al meglio. E questo nonostante un fisico da corazziere (è alto 1 metro e 97 per 90 chilogrammi di peso), che a prima vista sembrerebbe sfavorirlo. In realtà «Big Jimmy» fa della resistenza il suo punto di forza ed è su quella che punta per entrare nel Guinness dei primati al posto del trentino Andrea Daprai, presente dal 2009.entino Andrea Daprai, presente dal 2009.

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