I viticoltori della Val di Cembra chiedono più attenzione

Sala gremita a Cembra (al teatro parrocchiale) per l’incontro con l’assessore provinciale Michele Dallapiccola che continua il suo tour per presentare il Programma di Sviluppo Rurale 2014 - 2020 agli operatori del mondo agricolo e zootecnico. Data l’economia della valle di Cembra fondata soprattutto sulla viticoltura, e la conformazione del territorio che richiede ogni anno importanti riordini e lavorazioni, le attese sono sempre di gran lunga superiori a quanto poi viene prospettato. I contenuti del Psr erano peraltro già noti, e quindi non vi sono state particolari sorprese. Dei 300 milioni assegnati al Trentino, 170 andranno alla zootecnia in crisi, chiedendo un sacrificio all’ortofrutta: questo il «mantra» che Dallapiccola va ripetendo ad ogni incontro nei vari territori. Si spera, dunque, che possano essere trovate soluzioni alternative e interessanti, magari sul progetto Leader.

I presidenti dei Consorzi di miglioramento fondiario hanno affrontato le tematiche dell’approvvigionamento idrico, delle strade poderali e e dei muretti a secco. In particolare Francesco Cristofori, presidente del Consorzio di secondo grado della Valle di Cembra, ha riproposto l’annoso problema del lago delle Piazze, la cui situazione è sempre molto critica. «È un grosso problema - ha spiegato -: d’inverno, tra il gelo e le perdite, il lago trattiene poca acqua.

E il rischio è sempre quello di arrivare a giugno con il livello già sotto il minimo». Il lago che viene sfruttato a fini idroelettrici, il 1° giugno di ogni anno dovrebbe essere portato alla quota di riempimento prevista per garantire l’accumulo dei 750.000 metri cubi di acqua a favore dell’irrigazione della Val di Cembra. «Naturalmente l’auspicio è che la natura faccia il suo dovere - ha concluso Cristofori -, altrimenti bisogna intervenire in altra maniera (l’Ufficio Acque della Provincia starebbe già muovendosi, ndr)».

Poi si sa la Val di Cembra è un caso a sé: le problematiche della viticoltura e del mantenimento del territorio non possono essere paragonate a quelle della Val d’Adige, come hanno rimarcato  anche i presidenti dei Consorzi di primo grado di Palù, Diego Moser, e di Ville, Marco Lona. A tutti ha risposto il presidente della Comunità di valle Simone Santuari che ha annunciato riunioni zonali per spiegare quali saranno i futuri interventi finanziati con le disponibilità della Cdv che sta predisponendo un Piano.

«Noi chiedevamo un attenzione particolare rispetto alle altre zone agricole del Trentino, anche una regolamentazione diversa degli interventi sul Psr - spiega il punto di vista dei vitivinicoltori cembrani Nicola Zanotelli -; praticamente noi lavoriamo due o tre mesi all’anno solo per la sistemazione e la bonifica della campagna, tutte lavorazioni che dobbiano fare per sistemare i nostri appezzamenti se vogliamo renderli competitivi anche per l’anno a venire. Basti pensare solo ai muretti a secco che i nostri antenati hanno fatto con tanta fatica, ma che non sono meccanizzabili...».

Zanotelli, con tre soci (due fratelli e un cugino) porta avanti l’azienda agricola Zanotelli, una delle più grandi della valle (15 ettari di vigneto e 6 di frutteto), e una cantina privata dove si vinificano vini dal Müller al Metodo classico che bene rappresentano questa zona di produzione. «Abbiamo cercato di capire se c’erano spazi in più, ma l’assessore ha escluso che possano esserci interventi particolari. È stato comunque importante poter comunicare direttamente con l’assessore e i funzionari - conclude Zanotelli - specie per chi è già in pensione e per i tanti addetti al lavoro nei campi part time».

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