Ferrovia interrata a Lavis, via ai lavori in marzo

di Pietro Gottardi

«A marzo i lavori di interramento della ferrovia Trento-Malé ripartiranno». La notizia, il giorno dopo la sentenza del Tar di Trento che ha respinto il ricorso di Baratto Re srl e Cobà srl per l’annullamento dei provvedimenti di approvazione del progetto esecutivo, riempie completamente la calza della Befana dei lavisani, fino a farla traboccare.

A lanciarsi nella previsione è un entusiasta Andrea Brugnara, sindaco di Lavis. Previsione che è quasi certezza, trovando risoluta conferma da parte dirigente generale dipartimento infrastrutture e mobilità della Provincia, Raffaele De Col: «Ritengo che se non ci saranno ulteriori sorprese (e i termini netti con cui il Tar ha respinto il ricorso mi inducono ad essere ottimista in tal senso), a marzo la Provincia possa consegnare il cantiere: il progetto è pronto, l’impresa anche e non resta che partire».

Ad aggiudicarsi l’appalto integrato (progetto più esecuzione dell’opera che prevede l’interramento della Trento Malé dal cimitero di Lavis fino all’altezza dell’ingresso al piazzale della Cantina La Vis) era stata la ditta Adige Bitumi, ma a realizzare l’intervento sarà con ogni probabilità la Carron spa, ditta che è subentrata all’Adige Bitumi finita in concordato.

«Nella tempistica dei lavori - prosegue De Col - l’avvio in primavera è tra l’altro l’unico possibile, visto che permette di arrivare alla fase più delicata dell’opera, quella che renderà necessaria la temporanea sospensione del servizio ferroviario che sarà sostituito con i pullman, nei mesi estivi, quando l’impatto sull’utenza risulta essere limitato. Perdendo l’occasione di partire a marzo, il rischio sarebbe quello di perdere un altro anno».

Visibilmente soddisfatto della svolta data dalla sentenza del Tar, il sindaco di Lavis Brugnara: «Prima di Natale avevamo chiesto e ottenuto un incontro alla Provincia, premendo ancora una volta affinché si trovasse il modo di far partire i lavori - spiega il primo cittadino -. In quella sede, con la Provincia sulla nostra stessa lunghezza d’onda anche per non perdere il vantaggioso finanziamento concesso dalla Banca Europea degli investimenti, ipotizzando che il Tar potesse dar ragione a Baratto, si era arrivati a ragionare addirittura sul temporaneo passaggio dei binari sulla statale 12, per aggirare il problema. Il verso della sentenza ha scongiurato questa soluzione estrema e a marzo i lavori inizieranno».

Il sindaco ha un tono sollevato. L’interramento della Trento-Malé è la pedina d’avvio, la più importante, di un domino che se programmato con attenzione e visione del futuro, diventerà occasione irripetibile per il comune di Lavis di migliorarsi sensibilmente dal punto di vista urbanistico, viabilistico e sociale.

«I lavori dureranno relativamente poco: in due anni da progetto si dovrebbero ultimare, e sono il perno attorno cui faremo ruotare una serie di scelte con una forte valenza strategica per il nostro paese - argomenta Brugnara -.
Potremo ridisegnare la linea del bus 17, pensare i parcheggi di attestamento per il centro storico, coprire con un servizio pubblico di trasporto la zona industriale, riqualificare l’ingresso alla Cantina sociale grazie alla rotatoria che verrà realizzata dove adesso c’è il semaforo, valorizzare la pista ciclabile nel tratto di via Lungo Avisio». Insomma la carne al fuoco che l’interramento della Trento - Malé consentirà di mettere sulla griglia, è tanta: «Abbiamo già molto più che delle idee in testa per far vivere a Lavis un cambio totale - continua Brugnara -. Con il consigliere Andrea Fabbro che ha la delega sulle questioni viabilistiche, abbiamo già messo nero su bianco gli scenari che ci si aprono con l’interramento della ferrovia, ad iniziare dal venir meno del passaggio a livello del cimitero, su via Zandonai, strategico sia per via Paganella che per via Lungo Avisio».

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