Mezzolombardo, Comune "salvo": niente risarcimento ai de Cles

di Antonio Longo

L’amministrazione comunale di Mezzolombardo può tirare un sospiro di sollievo: la Corte di appello di Trento ha respinto (sentenza 295 del 16 giugno, notificata ieri) la richiesta di risarcimento presentata dalla famiglia de Cles per la reiterazione del vincolo sul terreno (nella foto) che sarebbe dovuto essere sede della piscina.

Tradotto in numeri: il Comune non dovrà corrispondere la cifra di 750.000 euro richiesta. Se questo fosse avvenuto, al di là delle valutazioni di merito sull’intera vicenda, con tutta probabilità Mezzolombardo sarebbe stato azzoppato dal punto di vista economico, bloccando di fatto ogni intervento futuro sul bilancio. «Devo ringraziare - ha commentato il sindaco Christian Girardi - il segretario, la vice e i legali che hanno fatto un lavoro straordinario».

Durante la causa, il consulente tecnico d’ufficio avrebbe prodotto una relazione che era diametralmente all’opposto rispetto a quanto poi sentenziato. Alla famiglia de Cles sarebbe spettata, insomma, una cifra consistente se non l’intera somma. Sembrava l’inizio della fine per le casse comunali. I legali del Comune - lo studio Bonazza - hanno però ribaltato questa lettura, mettendo nero su bianco che la reiterazione del vincolo non avrebbe impedito ai proprietari (la famiglia de Cles) la possibilità di coltivare il terreno, sul quale, negli ultimi anni, sarebbero stati introdotti anche nuovi impianti. Il danno, insomma, non sarebbe stato facilmente ravvisabile. Facile immaginare che la famiglia de Cles ricorra anche in Cassazione. Tuttavia i tempi, anche se questa strada fosse percorsa, sono lunghi e il Comune di Mezzolombardo, almeno per ora, può tirare un sospiro di sollievo.

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