Morto sul lavoro a 25 anni: schiacciato da una trave d’acciaio. I metalmeccanici: sciopero
La vittima è Victor Durbala, moldavo residente a Padova. L’incidente alla Cmv di Roncone: l’operaio lavorava per una ditta esterna di impianti fotovoltaici. Fiom, Fim e Uilm: «Mentre il Trentino è vetrina internazionale per l’economia, si continua a morire come cinquant’anni fa»
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TRENTO. Si chiamava Victor Durbala e aveva solo 25 anni l’operaio morto questa mattina (23 maggio) in un incidente sul lavoro in Trentino, a Roncone nelle Giudicarie. Di origine moldava, risiedeva a Padova.
Dalla prima ricostruzione il giovane stava lavorando all’installazione di un macchinario nello stabilimento della Cmv (Costruzioni meccaniche Valentini) quando è rimasto schiacciato sotto una pesante trave di metallo.
L'operaio lavorava per una ditta in subappalto di San Giovanni in Lupatoto che si occupa di impianti fotovoltaici.
Sul posto è arrivato anche l'elicottero di Trentino Emergenza, purtroppo però per il 25enne non c'è stato nulla da fare e il decesso è avvenuto sul posto. E’ stata disposta l’autopsia.
Sono intervenuti per le indagini sul drammatico episodio anche i carabinieri della stazione di Tione, così come gli ispettori dell'Uopsal. Sul posto anche i vigili del fuoco volontari e permanenti.
I sindacati
Durbala era iscritto al sindacato Uilm di Verona. In una nota, il segretario della Uil Veneto Roberto Toigo sottolinea che il decesso "chiude una settimana nera per la sicurezza sul lavoro nel nostro territorio. L'incidente mortale a Venezia, i due gravissimi a Treviso, adesso questo: è una situazione terribile e angosciante, che ci segnala la necessità di un cambio di passo rispetto a salute e sicurezza. Gli strumenti che abbiamo a disposizione sembrano non essere mai sufficienti per invertire la rotta: ma non possiamo rassegnarci, occorre che la politica, le istituzioni e le parti sociali mettano al primo posto nella propria agenda uno sforzo comune e coordinato per contrastare le morti sul lavoro".
Sconcerto dei sindacati metalmeccanici. “Mentre il Trentino è vetrina internazionale per l’economia, si continua a morire come cinquant’anni fa. Investire in sicurezza è l’unica scelta da compiere”, scrivono in una nota unitaria Fiom Fim e Uilm del Trentino.
“Mentre nei salotti bene del capoluogo si discute dei grandi temi economici, di rischi e scelte fatali, oggi un operaio di 25 anni ha perso la vita lavorando. Il ragazzo è stato travolto da una trave, probabilmente una putrella, mentre tentava di sistemare il carico sul muletto. “Una morte terribile come sono terribili e inaccettabili tutte le morti che avvengono sul lavoro – commentano senza nascondere il proprio sconcerto i segretari provinciali di Fim, Fiom e Uilm, Paolo Cagol, Michele Guarda e Willj Moser - . Purtroppo questa tragedia non fa altro che allungare la lunga lista di nomi di coloro che perdono la vita mentre lavorano. In Italia sono tre persone al giorno. Tre famiglie che non vedono tornare a casa i loro cari”.
Dai sindacati arriva la richiesta alla Provincia di cambiare passo. “E’ chiaro che sulla prevenzione e sui controlli qualcosa non funziona come dovrebbe se non si riducono gli infortuni sul lavoro. A marzo di quest’anno l’Inail ha registrato in Trentino 2.274 denunce. “Dietro i numeri ci sono le vite delle persone, spesso giovani e precari, che possono subire dei danni permanenti e vedere per sempre compromessa la loro esistenza”.
E proprio perché non ci si limiti solo ad esprimere cordoglio che su questa tragedia sarà proclamato la settimana prossima uno sciopero dei metalmeccanici in tutto il Trentino.