Criminalità / L’interrogazione

Interdizioni ad aziende operanti anche nel Bleggio, Alex Marini: “Pascoli, mafia anche qui?”

La questione è scottante e delicata, e fu sollevata proprio in Trentino, quando la Commissione parlamentare antimafia venne in sopralluogo esattamente un anno fa, il 10 maggio 2022, da Lina Calandra, docente dell'università di L'Aquila impegnata da anni nella ricerca sul tema dei pascoli e degli incroci mafiosi

GIUDICARIE. C'è allarme rispetto alla "mafia dei pascoli"? Se ne parla ormai da anni. Anzi, molte voci si sono levate contro gli speculatori che trafficano con i titoli europei, trasformando l'alpeggio in una sorta di conto in banca nel quale le vacche e le capre non c'entrano nulla o quasi.

Ora emergono nuovi dettagli dalla relazione del Ministero dell'interno al Parlamento sull'attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione investigativa antimafia tra il gennaio e il giugno dell'anno scorso (l'Adige del 14 aprile), nella quale sono stati riportati gli estremi di provvedimenti amministrativi di natura preventiva adottati dal Prefetto di L'Aquila per garantire la piena legalità sul territorio della provincia abruzzese, nella quale si fa specifico riferimento ad un'azione preventiva svolta anche per evitare ogni possibile infiltrazione nell'ambito delle concessioni di terreni agricoli e pascoli demaniali.

E qui arriviamo al punto. Scopriamo, infatti, che nell'ambito di tale azione sono stati emessi alcuni provvedimenti interdittivi nel corso del primo semestre del 2022 nei confronti di tre aziende zootecniche con sede legale a L'Aquila, per collegamenti con organizzazioni mafiose campane e foggiane. Tuttavia secondo la Direzione investigativa antimafia, il contesto attenzionato dai provvedimenti amministrativi è riconducibile ad alcune aziende agricole che, mediante raggiri sui "pascoli fantasma", avrebbero frodato l'Agea (Agenzia erogazioni in agricoltura) al fine di ottenere indebitamente l'erogazione di contributi comunitari e aiuti pubblici per l'alpeggio-monticazione dei capi di bestiame in aree montane dislocate tra le province di Trento (nella fattispecie nei Comuni di Bleggio Superiore e di Stenico), Foggia e L'Aquila.

La questione è scottante e delicata, e fu sollevata proprio in Trentino, quando la Commissione parlamentare antimafia venne in sopralluogo esattamente un anno fa, il 10 maggio 2022, da Lina Calandra, docente dell'università di L'Aquila impegnata da anni nella ricerca sul tema dei pascoli e degli incroci mafiosi.

Ora a sollevare nuovamente il problema è Alex Marini, consigliere provinciale Cinquestelle che alle tematiche delle infiltrazioni mafiose ha dedicato grande attenzione, il quale inoltra un'interrogazione al presidente Fugatti per sapere se sia a conoscenza dei provvedimenti interdittivi antimafia emanati dalla prefettura abruzzese nei confronti di aziende agricole giudicariesi. 

E se la Provincia abbia fatto controlli per accertare i prerequisiti necessari all'ottenimento del riconoscimento di contributi comunitari e aiuti pubblici, se dopo le relazioni della Commissione parlamentare e del Ministero abbia introdotto delle misure specifiche nel Piano triennale per la Prevenzione della corruzione e per la trasparenza 2023-2025.

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