Rendena / La denuncia

Spiazzo: furto d’acqua, beffata una coppia di turisti. Più di 1.600 euro in bolletta

«Dall'acquisto della casa ad ora – spiegano – abbiamo sempre consumato quantità irrisorie (da 4 a 11 metri cubi come da bollette regolarmente pagate). Ci sentiamo vessati e defraudati». La storia

di Giuliano Beltrami

SPIAZZO. 3.396 metri cubi di acqua, che se la matematica non è un'opinione fa qualcosa come 3 milioni e 396.000 litri. E uno pensa: ce n'è abbastanza per riempire un paio di piscine olimpioniche. In tempi in cui l'acqua è diventata un bene prezioso, qui si abbonda. Il fatto è che si è abbondato solo nella bolletta di due poveri signori amanti della Rendena, i quali hanno pensato tutto il male possibile dell'ospitalità trentina.

La storia.

Marito e moglie di Genova hanno deciso di comperare una casa a Spiazzo, un "buen retiro" per la pensione. Peccato che dietro l'angolo, anzi, sotto il tombino, si nascondesse la cattiva sorpresa. I 3.396 metri cubi di acqua li hanno letti sulla bolletta, e sono sobbalzati sulla sedia, considerato che nel 2021 avevano passato poco più di due settimane a Spiazzo.

Così hanno preso carta e penna e hanno scritto al nostro giornale per spiegare la frustrazione di chi si scontra con leggi e regolamenti, barriere invalicabili. «Dall'acquisto ad ora abbiamo sempre consumato quantità irrisorie (da 4 a 11 metri cubi come da bollette regolarmente pagate). Sono state fatte subito verifiche sul contatore e nell'abitazione, temendo perdite o prelievi forzosi, visto che la sede del contatore è all'esterno dell'abitazione in un tombino».

Verifiche confermate dalla sindaca di Spiazzo Barbara Chesi.

A quel punto i coniugi hanno sporto denuncia contro ignoti, «visto che il Comune, nonostante le nostre proteste, ha emesso una fattura pari a 1.638,35 euro. Le indagini non hanno portato né al riscontro di un furto e nemmeno alla dispersione. Nel frattempo abbiamo già pagato 600 euro a rate di 200, pensando di recuperarli.

Ora siamo minacciati dall'invio della parte rimanente del “debito” dalla Trentino riscossioni. Infatti non siamo riusciti a farci stralciare la fattura in questione». O meglio, la sindaca ci assicura che il Comune ha stralciato la fognatura e la depurazione, facendo pagare solo l'acqua, e a rate. «Quella non possiamo abbonarla, pena l'omissione d'atti d'ufficio».

Barbara Chesi ricostruisce la vicenda.

«2014: acquisto della casa da parte della coppia; 2015: richiesta di sospensione pagamento rifiuti e di trasformazione del contatore da domestico a cantiere. A fine 2021 gli operai hanno fatto la lettura dei contatori; hanno notato il consumo anomalo, perciò è stata inviata alla coppia la mail con la fotografia del contatore insieme al consumo. Nella foto attorno al contatore era evidenziata una canna verde da giardino collegata al loro contatore. Era un modo per far notare loro che qualcuno, probabilmente, ha preso l'acqua».

Il guaio è che ne ha presa tanta... Non si può proprio fare niente? È la domanda che si fanno Mariangela e Cesare, che si sentono «vessati e defraudati. Anche perché se sbaglia un cittadino le istituzioni sono inflessibili, se sbaglia l'istituzione non c'è problema».

A disturbare i coniugi c'è un altro fatto: avrebbero voluto avere il contatore vecchio per farlo analizzare, ma gli operai incaricati di cambiarlo lo hanno portato in smaltimento. «Che la questione sia anomala è indiscutibile - si difende Barbara Chesi - ma noi abbiamo agito sempre informandoli. Più di così non possiamo fare». Come finirà?

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