Allevatori / Il caso

Pecore morte e seppellite a Nambino, «trovati e sanzionati i responsabili, però dal gregge ne mancano altre 33»

Le bestie, arrivate in Trentino il 10 luglio, sono sotto il controllo di Forestale e Azienda Sanitaria fin dall’inizio, e proprio durante i controlli sono saltate fuori le carcasse (portate a valle e incenerite)

PINZOLO. La Provincia autonoma di Trento ha emesso (di sabato sera, evento raro) un comunicato stampa sulla vicenda delle 17 pecore trovate morte e seppellite vicino alle fonti del lago di Nambino.

«Il rinvenimento di 17 ovini morti nei pascoli della Val Nambino, nel comune di Pinzolo, è avvenuto nell’ambito dei controlli in quota da parte del personale del Corpo forestale del Trentino e dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari. La corretta gestione delle mandrie costituisce infatti una delle attività ritenute fondamentali da questa Amministrazione per la necessaria cura dell’ambiente, patrimonio dell’intera comunità. Per questo motivo sono doverose alcune precisazioni in merito alle dichiarazioni pubblicate dalla stampa nella giornata odierna. Corpo forestale e Apss fanno sapere che il gregge - originariamente di 194 capi - viene monitorato sin dal suo arrivo in Trentino lo scorso 10 luglio e, proprio nell’ambito di questi controlli, il 14 agosto è stata accertata l’assenza di una cinquantina di capi e sono state rinvenute 17 carcasse, successivamente portate a valle da una ditta specializzata nello smaltimento.

Sono peraltro già stati sanzionati i soggetti responsabili dell’accudimento e del mancato smaltimento degli animali ritrovati morti, mentre sono in corso ulteriori accertamenti. L’istituto zooprofilattico si sta occupando delle analisi per verificare la causa della morte degli animali, che al momento dell’alpeggio erano risultate sane».

Come ricorda l’articolo di Giuliano Beltrami, si tratta di greggi che vengono portate in Trentino da fuori, per prendere i contributi europei per il mantenimento dei pascoli. 

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