Giudicarie / La tragedia

Lo schianto in cui perse la vita la 16enne Valeria Artini: quattro anni di reclusione al giovane che guidava l'auto

L'incidente avvenne il 28 novembre 2020 in località Sesena: la pena patteggiata dal ragazzo che era alla guida prevede anche un anno di sospensione della patente (già "congelata" in via amministrativa) per omicidio stradale, lesioni aggravate e stato di ebbrezza

IL DRAMMA L'auto contro un albero in una curva
VALERIA «Solare e impegnata, una perdita enorme»

 

TRENTO. Quattro anni di reclusione più un anno di sospensione della patente (già "congelata" in via amministrativa) per omicidio stradale, lesioni aggravate e guida in stato di ebbrezza.

È la pena patteggiata dal giovane che il 28 novembre 2020, in località Sesena del comune di Tre Ville, uscì di strada a velocità sostenuta mentre guidava una Toyota Yaris di proprietà della madre.

A bordo c'erano quattro ragazzi: tra loro anche Valeria Artini.

La 16enne morì nell'impatto della vettura contro un albero. Poi, ormai esanime, il corpo della ragazza venne proiettato fuori di quel che restava dell'abitacolo.

Le indagini, condotte dalla polizia locale di Tione, hanno stabilito che la vettura viaggiava ad una velocità eccessiva rispetto alla condizioni insidiose della strada. Il giovane infatti perse il controllo del mezzo in prossimità di una curva finendo la corsa contro un albero a 25-30 metri dalla carreggiata. Il ragazzo risultò positivo all'esame dell'etilometro: il tasso alcolico contestato era di 1,7 un valore oltre tre volte il consentito.

A quasi due anni da una tragedia che colpì insieme alla famiglia della vittima anche l'intera comunità, il procedimento penale è entrato nella fase del giudizio. La difesa del giovane imputato accusato di omicidio stradale era sostenuta dall'avvocato Alberto Danieletto del Foro di Padova. Il legale ha preferito patteggiare la pena.

L'avvocato Fabio Bonazza si è costituito parte civile per i genitori della vittima, per i due fratelli, per due nonni e per un cugino. Il danno è enorme. Posto che nessuna cifra potrà mai risarcire i famigliari per la perdita di Valeria a soli 16 anni, tabelle del Tribunale di Milano si arriva intorno al milione di euro. Conclusa la fase penale, ora il legale della famiglia Artini radicherà una causa civile nei confronti della compagnia assicuratrice per il risarcimento (in parte già anticipato dalla compagnia) dell'ingente danno subito.

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