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Castel Condino scrive gli auguri al Papa, che risponde. E invita la banda San Giorgio a suonare in Piazza San Pietro in giugno

Una lettera per il compleanno di Bergoglio e la sommessa richiesta di poter partecipare ad una Udienza. La risposta, a sorpresa, porta un buonissima notizia

di Giuliano Beltrami

CASTEL CONDINO. Castel Condino chiama Vaticano. E il Vaticano risponde.

Nel villaggio appollaiato sopra la valle del Chiese questo scambio con Papa Francesco ha suscitato lo stesso clamore che su scala nazionale ha sollevato l'episodio del Sommo Pontefice entrato in un negozio a prendersi un cd. È l'effetto di sentirsi vicino uno degli uomini più importanti del mondo.

«Occhi sorridenti e lacrimuccia», direbbe l'emoticon.Partiamo dall'inizio: da dicembre. «Abbiamo scritto al Santo Padre Papa Francesco - racconta il sindaco Stefano Bagozzi - una lettera di auguri e spedito un piccolo presente: il crocifisso intagliato da un artigiano locale». Così dicendo, ci mostra la lettera. E scopri che in fondo non è complicato mandare una lettera al Papa: chissà quante ne arrivano.

«Oggetto: auguri di compleanno dalla comunità di Castel Condino». Indirizzo: Sua Santità - Casa Santa Marta - 00120 Città del Vaticano, Roma.

Il testo, con umile deferenza. «Santo Padre, Accetti e benedica questa scultura intagliata nel nobile legno raffigurante il volto di Gesù dallo sguardo sereno e compassionevole, con la quale accompagniamo i nostri più affettuosi auguri di buon compleanno. Siamo una comunità di sole 220 anime di un paesino di montagna, nella Valle del Chiese, nel Trentino sud occidentale, che vanta fra i propri figli cinque sante figure di sacerdoti. Di questi lo scorso mese di aprile Le abbiamo inviato due pubblicazioni "Quattro sigilli" e "Don Domenico Tarolli - da malgaro a venerato Padre dei Cariani". Rinnovando gli auguri, Le assicuriamo la nostra preghiera affinché porti frutto il Suo impegno di rigenerazione della Chiesa nei valori più autentici e genuini del Vangelo».

Auspicio finale. «Ci lasci infine coltivare il desiderio di partecipare, la primavera prossima, ad una udienza del Mercoledì, possibilmente con la nostra Banda Musicale San Giorgio, confidando nella collaborazione di Sua Eminenza Cardinale Giovanni Battista Re».

Calma. Una cosa alla volta. Per dirla con il latinorum, ubi maior minor cessat. E il "maior" è indiscutibilmente il Papa. Che risponde. In realtà tramite interposta persona: Monsignor Roberto Cona, assessore della Segreteria di Stato. Il quale assicura che «il Santo Padre Francesco ha vivamente apprezzato gli auguri e il premuroso omaggio inviatiGli in occasione delle festività natalizie e del Suo genetliaco. Egli ringrazia per il cortese gesto di affetto» e invita ad «accogliere con tenerezza le nostre fragilità».

Naturalmente, dopo aver invocato la celeste protezione della Vergine Maria e di San Giuseppe, «volentieri invia la benedizione apostolica».

E veniamo al "minor", che tanto minor non è, trattandosi di un cardinale. «I rapporti con il Cardinale Re, amico della comunità di Castello, nascono - ricorda il sindaco - da quando è venuto per celebrare la santa messa in occasione del raduno dei fanti nel 2015». Castel Condino ha una venerazione per i fanti, i Lupi di Toscana giunti a conquistare il Trentino irredento durante la Grande Guerra, venerazione costata al sindaco un contenzioso con la Corte dei Conti in occasione di uno scambio. Ma questa è triste storia terrena.Torniamo al Vaticano.

«Grazie ai buoni uffici del Cardinale Re - annuncia Bagozzi - dal 10 al 12 giugno la nostra banda farà una gita a Roma, con un intervento musicale in piazza san Pietro durante l'angelus del Papa».

La banda San Giorgio ha un nuovo direttore: è Fabio Scaglia, subentrato proprio in dicembre a Paolo Filosi, che l'aveva diretta per otto anni. Scaglia è stato direttore della banda di Condino dal 2005 al 2009 e della Fanfara Ana di Pieve di Bono dal 2015 al 2020.

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