Economia / Novità

Latte Trento, si rifà lo stabilimento di Pinzolo, ma è allarme prezzi per tutta la filiera bianca

Il consiglio di amministrazione: lo stabilimento è vecchio, anche se la parte frontale con il bar è rinnovata, si punta al connubio fra turismo ed allevamento 

di Domenico Sartori

TRENTO. È di circa 4 milioni di euro l'investimento previsto da Latte Trento per la riqualificazione del caseificio di Pinzolo. Il progetto è stato predisposto dal geometra Umberto Sandri e l'obiettivo della cooperativa presieduta da Renato Costa è quello di valorizzare al meglio la vecchia struttura, anche in chiave turistica.

Il cda di Latte Trento, ne ha parlato con il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, e con l'assessora all'agricoltura, Giulia Zanotelli. A caccia di un sostegno (contributi), certo. Ma l'intenzione era anche quella di spiegare la portata del progetto del caseificio di Pinzolo, che in realtà ha sede a Giustino. E, da quanto si capisce, Fugatti e Zanotelli, sono interessati a supportare l'iniziativa.

«La parte davanti, quella dello spaccio, del bar bianco e dell'agritur è relativamente recente, praticamente nuova» spiega il direttore di Latte Trento, Sergio Paoli «la struttura posteriore è datata, completamente da rifare. Il progetto, che abbiamo condiviso con i sindaci e l'Apt, prevede il rifacimento della sala lavorazione e del magazzino, con un percorso che permetta visite guidate, riservate alle scuole e ai turisti.

Il caseificio di Pinzolo ha un grande valore: oltre che il Trentingrana, è l'unico dove si produce la Spressa Dop delle Giudicarie. Si tratta di concretizzare l'integrazione tra agricoltura, con le vacche di razza Rendena, con il turismo».

L' allarme rosso, per Latte Trento e per tutta la filiera del latte, è quello dei prezzi. Qual è il valore che oggi Latte Trento liquida ai produttori (sono 300 i soci allevatori, ndr)? «È di 45-46 centesimi al litro» risponde Paoli «ma va tenuto conto che l'impennata dei costi delle materie prime, soia, mais, grano, energia, pesa per 6-7 centesimi sul produttore e per 2-3 centesimi sulla cooperativa, per l'aumento dei costi di bottiglie, tappi, film per il confezionamento…

L'allarme è nazionale, globale. La scorsa settimana, il ministro Patuanelli ha incontrato i rappresentanti della grande distribuzione. Coop Italia ha annunciato che, da dicembre, riconoscerà 3 centesimi in più al litro. Un segnale positivo. Ma non basta. Non ce la facciamo più».

Anche su questo, Fugatti e Zanotelli sono stari resi edotti. L'assessora ha spiegato che nella manovra di bilancio della Provincia, oltre agli interventi di sostegno, c'è una parte importante rivolta alla promozione. E, poi, ci sono le risorse del Pnrr. «Occasione da prende al volo» dice Paoli «parteciperemo ai bandi assieme alla Federazione trentina delle cooperazione». In prospettiva, c'è anche l'ampliamento dello stabilimento di via Monaco a Trento, allargandosi su un lotto adiacente. «Ci stiamo ragionando, ma intanto nulla di concreto» dice Paoli.

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