Campiglio / L’affare

Progetto per il mega-hotel alla Zangola, l’Asuc si prende 30 giorni per riflettere

Nel direttivo 4 favorevoli ed un contrario al progetto da 8 milioni di euro: Mauro Villi chiede un referendum, Massimo Ferrazza replica secco «ci hanno votato per questo»

di Giuliano Beltrami

FISTO. Tutto approvato nel direttivo dell'Asuc di Fisto. Ma non all'unanimità: 4 a 1, perché c'è stato un contrario. All'ordine del giorno c'era di fatto un unico punto: «Affidamento della concessione, mediante finanza di progetto, della progettazione, riqualificazione e successiva gestione di strutture ricettive con vari servizi annessi, denominate Zangola e Zangolina».

In realtà l'approvazione della concessione è stata sospesa, perché nel frattempo sono state inserite clausole nuove, fra cui le linee guida dell'Anac, l'autorità anti corruzione. Approvati anche i verbali della commissione tecnica che ha analizzato la bozza di progetto ed il documento di concessione, commissione formata da due ingegneri (Gianfranco Pederzolli e Roberto Paoli) e da un commercialista, Michele Giustina.

Se fra un mese non ci saranno obiezioni da parte dell'aspirante concessionaria (società formata da imprese e studi tecnici lombardi) si dovrebbe finalmente procedere. Anche se, come sostiene Pederzolli, tecnico di lungo corso, «la strada è ancora lunga. Perché è vero che il Comune di Pinzolo si è detto favorevole a modificare il piano regolatore, ma poi bisogna passare dai vari uffici, geologico, forestale, viabilità eccetera».

4 a 1, si diceva. Mauro Villi si è dichiarato contro, perché ha tirato in ballo per l'ennesima volta la questione del referendum. «Il mio voto sarà contrario fino a quando non verrà promossa la consultazione referendaria».

La risposta della maggioranza che sostiene il presidente Massimo Ferrazza, per l'ennesima volta, è stata la seguente: «Ci sono state le elezioni di rinnovo del direttivo da pochi mesi. Sul tavolo c'era già il progetto di ristrutturazione che porterà la Zangola e la Zangolina di malga Nambino a diventare ristorante e hotel. Se i capifamiglia hanno scelto noi è perché sono consapevoli del progetto che stiamo per firmare».

Che, per la cronaca, prevede un costo di 8 milioni di euro in finanza di progetto: 1,9 milioni a carico dell'Asuc, il resto della società concessionaria.

Un'altra osservazione di Villi riguarda la bozza progettuale, perché a suo dire «soffoca la Zangola». In questo confortato dalla commissione Pederzolli, che ha dato appena 48 punti su 70 per la qualità a causa di alcune carenze: manca un rendering, l'ingresso non è coperto da una tettoia, i poggioli oscurano la visuale paesaggistica, è stato inserito un maxi schermo troppo impattante.

Tornando al referendum, è stato chiesto (sempre da Villi) di adeguare lo statuto alla legge provinciale sugli usi civici del 2005, da «porre all'ordine del giorno dei lavori del comitato, ovviamente in tempi stretti data la rilevanza della questione, con la previsione delle modalità di esercizio del diritto di iniziativa referendaria, riconosciuta agli aventi diritto».

Richiesta finale: «Conviene iscrivere tra gli aventi diritto, tramite modifica dello statuto, i maggiorenni residenti nella frazione?». Tanta carne al fuoco con un arrivederci a fra 30 giorni.

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