Tradizioni / Kermesse

Il Festival della polenta ritorna in piazza a Storo in ottobre

Dopo un anno di stop, si riparte. La kermesse «lanciata» da Trentino Marketing, prima ci saranno l’Ecofiera di Tione e «Mondo contadino» a Roncone

STORO. Accordo trovato: ultimo weekend di settembre (da venerdì 24 a domenica 26), Ecofiera di montagna di Tione; primo fine settimana di ottobre (sabato 1 e domenica 2), Festival della polenta di Storo. Per rimanere nel campo agroalimentare, da confermare, a metà settembre, Mondo contadino, sul lago di Roncone. Fine degli accavallamenti e dei brontolii di pancia.L'altra sera nel municipio di Storo, erano in tanti intorno al tavolo per parlare del Festival.

Accolti dal padrone di casa, il sindaco Nicola Zontini (che da presidente della Pro Loco aveva organizzato le prime cinque edizioni), c'erano il suo successore Luca Comai, il presidente dell'Apt di Campiglio Tullio Serafini, i due rappresentanti delle zone "minori" entrate nell'Apt (Daiana Cominotti del Chiese e Daniele Bertolini della Busa di Tione), l'assessore provinciale al turismo Roberto Failoni, il presidente del Bim Claudio Cortella, il presidente di Agri 90 Vigilio Giovanelli (che insieme alla Pro Loco ha inventato il Festival) ed Elisabetta Nardelli di Trentino Marketing.

Che ci faceva tanta autorità a Palazzo Cortella? Dava il "via libera" alla sesta edizione del Festival, nella logica della promozione turistica della valle. Basti pensare che (numeri ufficiali) quando mosse i primi passi ebbe circa 3.000 partecipanti, mentre alla quinta edizione piombarono nella patria della farina gialla quasi 10.000 visitatori. 2020, anno di stop: troppa gente, incompatibile con i distanziamenti.Promozione è la parolina magica: della farina, quindi della polenta, ma anche del territorio, attraverso il turismo.

Come detto, l'anno scorso fu saltato il giro: l'organizzazione comincia a muoversi in primavera e non era il caso, in pieno confinamento, di prevedere migliaia di persone nelle piazze e nelle stradine del paesone.Ora, però, c'è tutta l'intenzione di riaccendere i motori.

La formula dell'edizione 2021 sarà sulla falsa riga delle precedenti. Ai visitatori verrà consegnata una mappa del paese, perché il Festival si svolge su vari palcoscenici, rappresentati da piazze e piazzette del centro storico. Insieme alla mappa ci sarà la tessera più preziosa: quella che dà diritto all'assaggio delle varie polente messe nel paiolo da gruppi di volontari provenienti da varie vallate trentine, e magari anche da fuori, ma questa è un'incognita affidata alle sorprese.

Di certo a giudicare la polenta migliore saranno due giurie: una del "popolo mangiatore" e una tecnica di giornalisti ed esperti.Non solo polente. Se Storo in quel fine settimana deve essere "vetrina del territorio" non possono mancare esposizioni di prodotti dell'artigianato e delle filiere agricole locali, oltre alle mostre, come quella degli spaventapasseri, anch'essa diventata una consuetudine.

Se in partenza furono la Pro Loco e la Cooperativa Agri 90 ad investire sull'evento, oggi si sono affiancati il Comune, il Consorzio turistico della Valle del Chiese (oggi Apt di Campiglio), il Bim del Chiese, la Provincia e Trentino Marketing. Insomma, tutti i soggetti che erano seduti nella sala del Comune l'altra sera. D'altra parte la manifestazione è cresciuta di peso, e nel peso non c'è solo quello della polenta, ma anche il denaro. La manifestazione costa, perciò va finanziata, e più soggetti ci sono...

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