Giustino/ Il caso

E’ giusto che il Comune organizzi corsi di yoga? La Corte dei Conti indaga a Giustino

Per la Procura contabile «ingiustificato» che sia il municipio a promuovere. Ma con le quote di iscrizione non hanno speso un euro, e ora si apre un contenzioso assolutamente inedito. L’ex sindaco: «Esposti da un ex dipendente»

GIUSTINO. Dopo la citazione da 6.236 euro spesi nel 2016 per la festa organizzata in paese per accogliere l'arcivescovo Lauro Tisi, il Comune di Giustino finisce ancora nel mirino della Corte dei conti. Questa volta per l'organizzazione di corsi di inglese, ginnastica, yoga, avvicinamento alla musica e persino lavorazione del feltro. Spese - che a onor del vero hanno pesato sui conti dell'amministrazione per soli 516 euro in un arco temporale di più anni - che tuttavia secondo la Procura regionale della Corte dei conti esulano dalle finalità istituzionali previste dall'ordinamento dell'ente.

Per la «generosa» e «del tutto ingiustificata» - segnala la procura contabile nell'atto di citazione - organizzazione di corsi ludico creativi, il sindaco dell'epoca, assessore e segretario comunale sono stati citati in giudizio. La somma complessivamente richiesta è di 8.415 euro. L'importo si riferisce in minima parte al danno che sarebbe stato cagionato alle finanze del Comune (che negli anni ha speso per i corsi 35.957 euro, ma ha incassato 35.441 euro, quindi con una spesa complessiva a carico dell'ente di 516 euro) ma lievita in seguito al danno da disservizio che viene contestato dalla procura contabile.

Spetta ora ai giudici della Sezione giurisdizionale della Corte stabilire se l'organizzazione dei corsi sia - come sostengono gli ex amministratori - funzionale al benessere sociale e utile all'accrescimento culturale, formativo e ricreativo della comunità di Giustino. Oppure se si tratti di attività, pur utili in termini generali, ma del tutto prive di attinenza con le finalità istituzionali dell'ente e per questo illegittime.Spese di rappresentanza oppure spese ritenute non attinenti all'attività amministrativa negli ultimi anni sono state oggetto di ripetute segnalazioni inviate dalla Sezione di controllo (che tra l'altro monitora i bilanci dei comuni e degli altri enti pubblici) alla Procura regionale.

Regali, rinfreschi e cene: su questo fronte la pubblica amministrazione in Trentino è diventata assai morigerata. C'è comunque chi finisce nei guai per le spese di rappresentanza su cui i vincoli previsti dalla normativa sono stretti. In genere, si tratta di spese non destinate a mantenere o ad accrescere il prestigio dell'ente esterno, in ambiti direttamente attinenti ai propri fini istituzionali, bensì riferibili ad atti di mera liberalità, non supportati da meritevole giustificazione. Nella maggioranza dei casi le amministrazioni pagano quanto contestato senza arrivare in giudizio.

Gli ex amministratori di Giustino, convinti di aver ben operato, hanno invece preferito affrontare il giudizio. Nel loro caso il procedimento è stato avviato sulla base di una segnalazione inviata da un sedicente "Comitato Giustino e dintorni" che aveva rilevato come, tra il 2016 e il 2019, fossero stati organizzati corsi che spaziavano dallo yoga alla lingua inglese per adulti e bambini. Corsi peraltro apprezzati dagli abitanti di Giustino come dimostra l'alto livello di adesioni. «Siamo sempre nel mirino, per tutti questi esposti presentati da un ex dipendente in pensione» si erra lamentato qualche settimana fa l’ex sindaco Joseph Masé.

Il conteggio alla fine ha mostrato un sostanziale pareggio tra quanto speso dal Comune per pagare i docenti e quanto introitato dalle casse dell'ente per le quote di partecipazione: il danno contestato è pari a 516 euro. A questa somma però la procura contabile aggiunge 10.000 euro «per il disservizio cagionato nel corso del tempo dall'abidizione del personale dipendente dalle attività legate all'organizzazione dei corsi». Secondo la difesa invece non ci sarebbe stato alcun disservizio visto che i corsi venivano organizzati mediante attività di carattere volontaristico. Inoltre nelle deduzioni difensive si richiamava l'iniziativa Family in Trentino nel cui ambito è previsto l'impegno del Comune di Giustino a promuovere interventi di natura socio-educativa.

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