Presidente del Parco, sindaco e tecnico del municipio di Pinzolo: i dubbi di Marini sulla nomina di Ferrazza

STREMBO - Strascichi del giorno dopo l’elezione delle cariche sociali, ed in particolare del presidente del Parco naturale Adamello Brenta. Perplessità nel metodo e nel merito.

Sul metodo interviene il consigliere provinciale M5S Alex Marini, secondo cui «l’elezione di Walter Ferrazza è una scelta legittima, che tuttavia suscita anche molti dubbi, il più grande dei quali riguarda la posizione di potenziale conflitto d’interessi di Ferrazza stesso, visto che è al contempo sindaco di Bocenago e dipendente del Comune di Pinzolo». Per non parlare delle modalità di nomina, «Assai poco condivisibili», osserva tranchant Marini. Niente dibattito e nessun coinvolgimento della cittadinanza. «Tutto si è svolto a fari spenti, circostanza che pone l’interrogativo su quanto nel merito della scelta abbiano pesato le indicazioni politiche provenienti da Trento».

In effetti il tema è delicato e riguarda alcune scelte sovracomunali giudicariesi: Parco, Bim del Sarca, Comunità di Valle, con una logica spartitoria fra sindaci (peraltro non accolta unanimemente, basti pensare al sindaco di Caderzone Terme che si è chiamato fuori, proprio contestando il metodo adottato sotto la guida del sindaco di Pinzolo Michele Cereghini). È una logica che elegge i sindaci ad assi pigliatutto; l’unica area libera, almeno finora, è il Chiese.

Entrando nel merito del Parco, Marini chiede a Ferrazza di «rendere pubblica quanto prima la sua visione rispetto al futuro del Parco, mettendo nero su bianco il programma che intende seguire, quali impegni intenda assumersi, quale sia la sua posizione rispetto all’ampliamento del demanio sciabile e dello sfruttamento idroelettrico all’interno dell’area protetta e in generale quale sia il suo atteggiamento rispetto alla tutela della flora, della fauna e dei beni a lui affidati».

Va detto a onor del vero che Ferrazza si è impegnato a mandare ai consiglieri il programma (cosa già fatta) per raccogliere suggerimenti. «Come è legittima l’elezione di Ferrazza - conclude Marini - altrettanto lo è pretendere che si faccia chiarezza da subito rispetto ai dubbi che da più parti vengono sollevati su di essa e ai timori riguardo al destino dell’Ente Parco qualora la sua gestione venisse piegata ad interessi lontani dalla tutela di un bene pubblico di primaria importanza».

Non meno deciso è Franco Tessadri, uno dei due ambientalisti del Comitato di gestione insieme a Sergio Merz. I due non hanno approvato la nomina di Ferrazza, accompagnati dall’astensione del satino Marco Frenez. Tessadri mette il dito nella piaga dei tagli a partire dai guardiaparco: «Negli ultimi cinque anni il Parco ha subito una riduzione di un pezzo importante legato alle sue priorità, che ovviamente non vanno intese come unicamente legate alla sorveglianza, ma a persone formate alla guida sul suo territorio».

Altra ferita sanguinante: «Una costante tendenza di trasferimento cospicuo di finanziamenti sul capitolo dedicato allo sci di discesa ed alle infrastrutture annesse, cosa questa che ricade direttamente anche nelle zone tutelate per le quali si va incontro ad infinite richieste di deroga alle normative di tutela. Ad ogni riunione siamo buoni testimoni di come costantemente siamo stati richiamati a valutare questo tipo di solleciti».

Se c’è chi è contro la nomina di Walter Ferrazza alle presidenza del Parco c’è invece chi si congratula. È la consigliera provinciale della Civica Vanessa Masè che si congratula con Ferrazza per la sua nomina e dice: «Sono sicura che saprà ben rappresentare le istanze di tutti i territori in cui si estende il parco e promuovere quella compatibilità tra ambiente naturale ed antropico che deve essere alla base di una buona gestione, nell’interesse dell’ambiente, con il rispetto per la biodiversità, ma anche per tutte le attività umane che dall’ambiente e la natura traggono la propria ragion d’essere. La Provincia si è detta pronta a supportare il Parco nelle sue azioni e lavorando in sinergia per raggiungere obiettivi comuni dando il giusto sostegno a un ente, territorialmente importante e strategico». Nella giunta del parco sono stati nominati inoltre Monica Marinelli in qualità anche di vicepresidente, Cornelia Donini, Giovanna Molinari, Piero Bertolini, Achille Onorati e Manrico Moschetti, «con attenzione sia per la rappresentatività che nella valorizzazione delle competenze dei territori». Anche a loro Masè augura buon lavoro.

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