La Settaurense piange un grande ex: Luigi Scalmazzini

di Giuliano Beltrami

La Storo sportiva è in lutto. Si è spento ieri prematuramente, ad appena 68 anni, e improvvisamente (stroncato da un infarto) Luigi Scalmazzini. La vita lavorativa l’ha trascorsa alla Sapes (la fabbrica pioniera della Storo industriale, arrivata in valle del Chiese nel dopoguerra), ma nella vita del tempo libero fu calato totalmente nel mondo sportivo.

Da giovane (anni ’70 e ’80) fu una delle bandiere della Settaurense, con la maglietta di giocatore, nel ruolo di centrocampista, «forse fisicamente un po’ leggerino, ma con la testa sempre a posto, mai fuori posizione», come raccontano i suoi ex compagni. Erano i tempi degli epici scontri fraterni con le squadre giudicariesi, negli anni in cui lo sport unico domenicale era il calcio. Ai bordi dei campi ci si scalmanava facendo il tifo, con un orecchio alla radiolina per sentire “Tutto il calcio minuto per minuto”.

E dentro il rettangolo di gioco se le suonavano di santa ragione. «Ricordo quella partita in cui Luigi ci rimise tibia e perone a causa di un killer del Mori», racconta un compagno di gioco, indeciso se avere il magone o un residuo di rabbia.

Dopo aver appeso le scarpe al fatidico chiodo, Luigi Scalmazzini non smise di spendere devozione per l’amata Settaurense. Negli anni ’90, quando la società era retta dal presidentissimo Angelo Ferretti e militava in Serie D, Luigi era direttore sportivo. A partire dal terzo millennio (quando l’oblio era sceso sulla squadra) divenne addirittura presidente. Non disdegnava nemmeno il mondo della comunicazione: infatti amava commentare e raccontare a radio e televisioni private le gesta dei calciatori di casa. Ieri se n’è andato all’improvviso e, quando te lo raccontano, i suoi vecchi compagni di lotte sportive hanno le lacrime agli occhi.

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